mercoledì 11 gennaio 2017

Coesistere con gli atteggiamenti sgradevoli del prossimo - Gurdjieff

Gurdjieff mi aveva fatto cenno di restare e quando la signorina se ne fu andata, mi chiese se avevo l'impressione di stare imparando qualcosa lì alla scuola. Fui sorpreso dalla domanda e non riuscii a rispondere nulla: dissi solo che non sapevo. Fu allora, mi sembra, che egli accennò per la prima volta direttamente a uno dei fini principali dell'Istituto. Senza curarsi della mia insoddisfacente risposta, disse che nella vita la conquista più difficile e forse la più importante per il proprio futuro era imparare a coesistere con gli « atteggiamenti sgradevoli del prossimo ». La storia che gli avevamo raccontato non era affatto importante, la gallina e la pianta non avevano alcun interesse. Importante era invece il nostro comportamento, mio e della Madison; se ognuno di noi fosse stato « consapevole » del proprio comportamento, anziché reagire istintivamente a quello dell'altro, il problema sarebbe stato risolto senza bisogno del suo intervento. In un certo senso niente era accaduto se non che entrambi, Miss Madison ed io, avevamo ceduto alla nostra reciproca ostilità. Non si spiegò oltre e io ero confuso; glielo dissi, e lui rispose che probabilmente un giorno avrei capito. Poi aggiunse che la mattina dopo, anche se non era martedì, mi avrebbe tenuto la lezione; e si scusò di non poterle fissare regolarmente a causa dei suoi impegni.


Fritz Peters, La mia fanciullezza con Gurdjieff, pag 46

Nessun commento:

Posta un commento