lunedì 9 gennaio 2017

Tre tipi di nutrimento - Gurdjieff

"Tutte le sostanze necessarie al mantenimento della vita dell'organismo, al lavoro psichico, alle funzioni superiori della coscienza e alla crescita dei corpi superiori, sono prodotte dall'organismo a partire dal nutrimento che penetra in esso.
"L'organismo umano riceve tre tipi di nutrimento:
1° II cibo che mangiamo.
2° L'aria che respiriamo.
3° Le nostre impressioni.
"Non è difficile capire che l'aria è un genere di alimento per l'organismo, ma può apparire difficile, a prima vista, comprendere come le impressioni possano essere un nutrimento.
"Dobbiamo tuttavia ricordarci che con ogni impressione esterna, sia che prenda la forma di suono, di visione, di odore, noi riceviamo dall'esterno una certa quantità di energia, un certo numero di vibrazioni; questa energia che dall'esterno penetra nell'organismo è un nutrimento.
Inoltre, come ho già detto, l'energia non può essere trasmessa senza materia. Se un'impressione esterna introduce nell'organismo un'energia esterna, ciò significa pure che una materia esterna penetra nell'organismo e lo 'nutre', nel senso pieno della parola.
"Per un'esistenza normale, l'organismo ha bisogno di tre generi di nutrimento: alimenti fisici, aria ed impressioni. L'organismo non può sussistere con un solo o anche due generi di nutrimento, sono necessari tutti e tre. Ma il rapporto tra questi nutrimenti e ciò che essi significano per l'organismo, non è sempre lo stesso.
"L'organismo può esistere per un tempo relativamente lungo senza alcun apporto di nuovo nutrimento fisico. Sono conosciuti casi di digiuno di oltre sessanta giorni, al termine dei quali l'organismo non aveva perso niente della sua vitalità ed aveva rapidamente ricuperato le proprie forze, appena ricominciava ad alimentarsi. Ben inteso, una tale privazione di nutrimento non può essere considerata completa, poiché in questi casi di digiuno volontario, i soggetti avevano continuato a bere dell'acqua. Non di meno, anche senza acqua un uomo può vivere senza nutrimento parecchi giorni.
"Senza aria, non può sopravvivere che qualche minuto, non più di due o tre; in generale, la morte segue inevitabilmente una privazione d'aria della durata di quattro minuti.
"Senza impressioni, un uomo non può vivere un solo istante. Se il flusso delle impressioni, per una qualsiasi ragione, si arrestasse, o se l'organismo dovesse essere privato della sua capacità di ricevere le impressioni, morrebbe istantaneamente. Il flusso delle impressioni che ci viene dall'esterno è come una puleggia di trasmissione con la quale ci viene comunicato il movimento. Il motore principale è per noi la natura, il mondo circostante. La natura ci trasmette con le impressioni l'energia con la quale noi viviamo e ci muoviamo, ed abbiamo il nostro essere. Se questo influsso energetico cessasse un istante di pervenire fino a noi, la nostra macchina cesserebbe immediatamente di funzionare.
Così, di tre tipi di nutrimento, il più importante è quello delle impressioni, benché sia evidente che l'uomo non può vivere a lungo solo di impressioni. Impressioni e aria permettono all'uomo di vivere un po' più a lungo. Impressioni, aria e nutrimento fisico permettono all'uomo di vivere fino al termine normale della sua vita, e di produrre le sostanze necessarie non solo al mantenimento della sua vita, ma anche alla creazione e alla crescita dei corpi superiori.
"Il processo della trasformazione in sostanze più fini delle sostanze che entrano nell'organismo è retto dalla legge d'ottava.


"Re 96 passa a mi 48 grazie al carbonio 24 e, con questo, lo sviluppo della seconda ottava si arresta. Per il passaggio di mi a fa, uno choc addizionale è indispensabile, ma a questo punto, la natura non ha preparato alcuno choc addizionale; e la seconda ottava, vale a dire l'ottava dell'aria, non può svilupparsi ulteriormente e nelle ordinarie condizioni della vita non si sviluppa ulteriormente.


"Nelle condizioni di esistenza normale, la produzione di materie sottili da parte della fabbrica arriva allora ad un punto morto, si arresta e la terza ottava risuona come "do' soltanto. La sostanza di qualità più alta prodotta dalla fabbrica è si 12 e, per tutte le sue funzioni superiori, la fabbrica può impiegare solo questa sostanza superiore.
"Tuttavia vi è una possibilità di aumentare il rendimento, vale a dire di permettere all'ottava dell'aria e all'ottava delle impressioni di svilupparsi oltre. A questo scopo, è indispensabile creare un tipo speciale di 'choc artificiale' nel punto stesso dove la terza ottava ha avuto inizio e si è arrestata. Ciò significa che lo 'choc artificiale' deve essere applicato alla nota do 48.
"Ma cos'è uno 'choc artificiale' "? Esso è connesso con il momento della ricezione di una impressione. La nota do 48 indica il momento in cui un'impressione entra nella nostra coscienza. Uno choc artificiale a questo punto significa un certo tipo di sforzo, fatto nel momento in cui si riceve un'impressione.
"È stato spiegato precedentemente che, nelle condizioni di vita ordinaria, noi non ci ricordiamo di noi stessi; noi non ci ricordiamo, vale a dire non abbiamo la sensazione di noi stessi; non siamo coscienti di noi stessi al momento della percezione di un'emozione, di un pensiero o di un'azione. Se un uomo comprende questo e tenta di ricordarsi di sé, ogni impressione che egli riceverà durante questo ricordarsi di sé sarà, in un certo modo, doppia. Per esempio in uno stato psichico ordinario, io guardo semplicemente la strada, ma se io 'mi ricordo di me stesso', non guardo semplicemente la strada, sento che io la guardo, come se dicessi a me stesso: "Io guardo". Ed in luogo di un'impressione della strada, ho due impressioni: una della strada e l'altra di me stesso che guardo la strada. Questa seconda impressione, prodotta dal fatto del mio 'ricordarmi di me', è lo 'choc addizionale'. Inoltre avviene che la sensazione addizionale connessa al 'ricordarsi di sé' porta seco un elemento emozionale, in altri termini, in quell'istante, il lavoro della macchina richiama una certa quantità di 'carbonio' 12. Gli sforzi per ricordarsi di sé, l'osservazione di sé nel momento in cui si riceve un'impressione, l'osservazione dell'impressione, la 'registrazione', per così dire, della ricezione delle impressioni e la loro valutazione simultanea, tutto questo preso assieme raddoppia l’intensità delle impressioni e fa passare do 48 a re 24. 

"Mi 48 passa a fa 24; fa 24 passa a sol 12; sol 12 passa a la 6.
La 6 è la sostanza della qualità più elevata che possa essere prodotta dall'organismo a partire dall'aria, cioè dal secondo tipo di nutrimento.
Tuttavia questo può essere ottenuto solo mediante uno sforzo cosciente, compiuto nel momento in cui un'impressione è ricevuta.
"Cerchiamo di capire cosa vuoi dire questo. Noi tutti respiriamo la stessa aria. Oltre agli elementi conosciuti dalla nostra scienza, l'aria contiene un grande numero di sostanze, sconosciute e indefinibili per la scienza e inaccessibili alla sua osservazione. È’ possibile una analisi esatta dell'aria inalata così come dell'aria espirata. Benché l'aria inalata da differenti persone sia rigorosamente la stessa, questa analisi dimostra che l'aria espirata è completamente differente. Supponiamo che l'aria che noi respiriamo sia composta da una ventina di elementi diversi, sconosciuti dalla nostra scienza. Ognuno di noi assorbe un certo numero di questi elementi ad ogni inspirazione. Supponiamo che tra questi elementi cinque siano sempre assorbiti. Di conseguenza, l'aria espirata da ciascuno è composta da quindici elementi; cinque sono andati a nutrire l'organismo. Tuttavia vi sono uomini che non espirano quindici, ma soltanto dieci elementi, ciò vuoi dire che essi assorbono cinque elementi in più. Questi cinque elementi sono degli idrogeni superiori.
Questi idrogeni superiori sono presenti in ogni piccola particella d'aria che noi inaliamo. Inspirando, introduciamo questi idrogeni superiori in noi, ma se il nostro organismo non sa come estrarli dalle particelle d'aria, né come trattenerli, essi ritorneranno all'aria con l'espirazione.
Se l'organismo è capace di estrarli e di trattenerli, essi resteranno in esso. Così noi respiriamo tutti la medesima aria, ma non tutti ne estraiamo le medesime sostanze. Alcuni ne estraggono di più, altri meno.
"Per estrarne di più, è necessario che il nostro organismo disponga di una certa quantità di sostanze fini corrispondenti. Queste sostanze fini contenute nell'organismo agiscono allora come una calamità sulle sostanze fini contenute nell'aria inalata. Ritroviamo così l'antica legge alchimistica: ‘Per fare dell'oro, occorre prima avere dell'oro. Senza oro, nessuna possibilità di fare dell'oro’.


"Lo sforzo che crea questo 'choc' deve consistere in un lavoro sulle emozioni, in una trasformazione e trasmutazione delle emozioni; questa trasmutazione delle emozioni aiuterà allora la trasmutazione di si 12 nell'organismo umano. Nessuna crescita reale, vale a dire nessuna crescita dei corpi superiori nell'organismo è possibile senza questa trasmutazione. Questa idea era conosciuta da numerosi insegnamenti antichi, e anche da qualche insegnamento più recente, per esempio l'alchimia del Medio Evo. Ma gli alchimisti parlavano di questa trasmutazione sotto la forma allegorica di una trasformazione di metalli vili in metalli preziosi. In realtà, essi volevano parlare della trasformazione degli idrogeni grezzi in idrogeni fini nell'organismo umano, e soprattutto della trasformazione di mi 12. Di un uomo arrivato a operare questa trasmutazione si può dire che egli ha raggiunto lo scopo dei suoi sforzi; ma fintanto che non l'ha realizzata, tutti i risultati ottenuti possono ancora essere perduti, poiché essi non sono in alcun modo fissati in lui; inoltre essi sono acquisiti solo nelle sfere del pensiero e della emozione. Dei risultati reali, obiettivi, non possono essere ottenuti prima di aver cominciato la trasmutazione di mi 12.
"Gli alchimisti che parlano di questa trasmutazione cominciano da essa direttamente. Essi non sapevano niente, oppure non dicevano niente della natura del primo 'choc' volontario. È da questo ultimo che tutto dipende. Il secondo 'choc' volontario e la trasmutazione divengono fisicamente possibili solo dopo una lunga pratica del primo 'choc' volontario che consiste nel 'ricordarsi di sé' e nell' 'osservazione delle impressioni' ricevute. Sulla via del monaco e sulla via del fachiro, il lavoro sul secondo 'choc' precede il lavoro sul primo 'choc' ma, siccome solo quest'ultimo può arrivare alla creazione di mi 12, gli sforzi in assenza di tutti gli altri elementi devono per necessità concentrarsi su si 12, ciò che da molto sovente dei risultati del tutto falsi. Sulla quarta via, uno sviluppo corretto deve cominciare con il primo 'choc' volontario e passare in seguito al secondo 'choc', che deve intervenire nel mi 12.
"Il terzo stadio nel lavoro dell'organismo umano comincia quando l'uomo crea coscientemente in sé stesso un secondo 'choc' volontario nel punto mi 12, allorché la trasformazione o trasmutazione di quegli idrogeni in idrogeni superiori si inizia in lui. Il secondo stadio e il principio del terzo si riferiscono alla vita e alle funzioni dell'uomo n. 4.
Un periodo di trasmutazione e di cristallizzazione abbastanza lungo è richiesto per il passaggio dell'uomo n. 4 al livello dell'uomo n. 5.


"Tutti gli insegnamenti mistici e occulti riconoscono nell'uomo l'esistenza di forze e di capacità superiori — benché, in molti casi ammettano queste forze e capacità soltanto in forma di possibilità — e parlano della necessità di sviluppare le forze nascoste nell'uomo. Il presente insegnamento differisce da altri in quanto afferma l'esistenza nell'uomo di centri superiori già pienamente sviluppati.
"Sono i centri inferiori che non sono sviluppati. Ed è precisamente questa mancanza di sviluppo dei centri inferiori, o il loro funzionamento imperfetto, che ci impedisce l'uso del lavoro dei centri superiori.
"Come ho già detto, vi sono due centri superiori:
"il centro emozionale superiore, che lavora con l'idrogeno 12, e "il centro intellettuale superiore che lavora con l'idrogeno 6.
"Se noi consideriamo il lavoro della macchina umana dal punto di vista degli idrogeni con i quali lavorano i centri, vediamo perché i centri superiori non possono entrare in contatto con i centri inferiori.
"Il centro intellettuale lavora con l'idrogeno 48; il centro motore con l'idrogeno 24.
"Se il centro emozionale lavorasse con l'idrogeno 12, il suo lavoro si collegherebbe a quello del centro emozionale superiore. Nei casi in cui il lavoro del centro emozionale raggiunge l'intensità di vita e la rapidità data dall'idrogeno 12, si produce un contatto momentaneo con il centro emozionale superiore e l'uomo prova nuove emozioni, nuove impressioni mai conosciute prima per la descrizione delle quali non ha né parole né espressioni. Ma nelle condizioni ordinarie, la differenza tra la velocità delle nostre emozioni abituali e la velocità del centro emozionale superiore è così grande che non vi è possibilità di contatto e che non arriviamo a sentire in noi le voci che parlano, e che ci chiamano, del centro emozionale superiore.

"Inoltre, è da rilevare l'abitudine di parlare incessantemente di tutto a tutti e, se non vi è nessuno, di parlare a sé stessi; l'abitudine di nutrirsi di chimere, di sognare continuamente, il cambiare d'umore, il continuo passaggio da un sentimento all'altro, le infinite cose, completamente inutili, che l'uomo si crede obbligato di sentire, di pensare, di fare o di dire.
"Per regolare ed equilibrare il lavoro dei tre centri le cui funzioni costituiscono la nostra vita, è indispensabile imparare ad economizzare l'energia prodotta dal nostro organismo, non sprecarla in un funzionamento inutile, ma risparmiarla per un'attività che unirà gradualmente i centri inferiori ai centri superiori.
"Tutto ciò che è stato già detto sul lavoro su di sé, sulla formazione dell'unità interiore e sul passaggio dell'uomo n. 1 2, 3 al livello dell'uomo n. 4 e 5, e superiore, persegue un solo ed unico fine. Ciò che è detto 'corpo astrale', secondo una terminologia speciale, è chiamato, secondo un'altra terminologia, il 'centro emozionale superiore', benché la differenza qui non stia nella terminologia soltanto. Si tratta, per meglio dire, di differenti aspetti del successivo stadio evolutivo dell'uomo. Si può dire che il 'corpo astrale' è necessario al funzionamento completo e adeguato del 'centro emozionale superiore' all'unisono con i centri inferiori, oppure che il centro emozionale superiore è necessario al lavoro del 'corpo astrale'.
"Il 'corpo mentale' corrisponde al 'centro intellettuale superiore'.
Sarebbe sbagliato dire che essi sono una sola e medesima cosa. Ma l'uno esige l'altro, l'uno non può esistere senza l'altro, l'uno è l'espressione di certi aspetti e funzioni dell'altro.
"Il 'quarto corpo' esige il lavoro completo e armonico di tutti i centri; e implica un controllo completo su questo lavoro, del quale è anche l'espressione.

"Ciò che occorre comprendere bene (e che la 'tavola degli idrogeni’ ci aiuta a capire), è l'idea della completa materialità di tutti i processi interiori, psichici, intellettuali, emozionali, volontari ed altri, comprese le ispirazioni poetiche più esaltate, le estasi religiose e le rivelazioni mistiche.


"Occorre notare che l'organismo produce abitualmente nel corso di una sola giornata tutte le sostanze necessarie al giorno seguente.
E accade molto sovente che tutte queste sostanze siano usate o consumate da qualche emozione completamente inutile e, in genere, spiacevole. I cattivi umori, le preoccupazioni, l'angoscia nell'attesa di qualcosa di sgradevole, il dubbio, la paura, un sentimento d'offesa, l'irritazione, ciascuna di queste emozioni quando raggiunge un certo grado di intensità, può in una mezz'ora, o anche in mezzo minuto, bruciare tutte le sostanze che erano state preparate per il giorno seguente; mentre una semplice esplosione di collera, o qualche altra emozione violenta, può di colpo far esplodere tutte le sostanze preparate nel laboratorio, e lasciare un uomo vuoto interiormente per lungo tempo o anche per sempre.
"Tutti i processi psichici sono materiali. Non vi è un solo processo che non esiga il consumo di una certa sostanza corrispondente. Se questa sostanza è presente, il processo si sviluppa. Ma quando la sostanza è esaurita, il processo si arresta".


P.D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto - la testimonianza di otto anni di lavoro come discepolo di G. I. Gurdjieff, pp 201-220

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