L'uomo è soggetto a numerose influenze, che si possono suddividere in due categorie: quelle dovute a cause fisiche e chimiche, e quelle di origine associativa, dovute al nostro condizionamento.
Le influenze fisico-chimiche sono di natura materiale, e provengono dalla combinazione di due sostanze che, fondendosi, producono qualcosa di nuovo. Queste influenze si formano indipendentemente da noi. Esse agiscono dall'esterno.
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Le influenze associative sono completamente diverse. Se qualcuno mi urta, oppure piange, l'effetto su di me è meccanico. Questi fatti mi richiamano dei ricordi, e questi ricordi o associazioni richiamano altre associazioni, e così via. A causa di questo shock, i miei sentimenti, i miei pensieri cambiano.
Tale processo non è chimico, ma meccanico.
Questi due tipi di influenze provengono da realtà che ci sono vicine. Ma ci sono anche altre influenze, che vengono da fonti vaste come la Terra, i pianeti, il Sole, dove operano leggi di un altro ordine. Tuttavia, se siamo totalmente soggetti all'influenza delle piccole cose, parecchie influenze di queste grandi entità non ci possono raggiungere.
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Ciò non significa che voi o io esistiamo effettivamente in questo modo, ma è una possibilità. Possono intervenire delle influenze più forti. Talvolta dall'interno agisce un'altra infuenza, che vi impedisce di avvertire l'influenza esterna; in questi casi potete essere cosi presi da voi stessi da trovarvi per cosi dire, chiusi in una corazza. E questo fatto non vale soltanto per le influenze planetarie; spesso succede che altre influcnze, provenienti ancor più da lontano, non riescano a raggiungervi. Più l'influenza è distante, più è debole: anche se è inviata apposta per voi, non può toccarvi, perché la vostra corazza glielo impedisce.
Più un uomo è sviluppato, più è soggetto alle influenze.Talvolta, nel tentativo di liberarci dalle influenze, per evitarne una finiamo per subirne molte altre, e così diventiamo ancora meno liberi, ancora più schiavi.
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Quando sono calmo, le mie emanazioni sono pesanti e non si disperdono; se arrivano altre emanazioni, posso assorbirle finché c'è posto. Ma se sono agitato, non ho abbastanza emanazioni perché, essendo leggere, esse si disperdono verso gli altri.
Quando mi arrivano delle emanazioni, esse occupano gli spazi vuoti, perché sono necessarie là dove c'è del vuoto.
Le emanazioni si fermano dove regna la calma, dove c'è assenza di conflitti, dove c'è dello spazio vuoto. Se non c'è posto, se tutto è già pieno, le emanazioni possono anche arrivare, ma rimbalzano indietro o passano oltre. Quando sono calmo, se ho dello spazio vuoto, posso riceverle; se sono pieno, esse non mi disturbano. Così sono tranquillo in entrambi i casi.
Georges I. Gurdjieff - Vedute sul Mondo Reale, pp 252 - 257