lunedì 20 luglio 2020

Sforzati di elevare il tuo pensiero - Brjancaninov

Se vedi che si volge continuamente ad altri pensieri vani, non cedere allo scoraggiamento. Continua la tua ascesi con costanza: “Sforzati di elevare il tuo pensiero”, dice Giovanni Climaco, “o, più esattamente, di rinchiuderlo nelle parole della tua preghiera. Se, a motivo del suo stato d'infanzia, esso sfugge (all'imprigionamento nelle parole della preghiera), riconducilo. L'instabilità (cioè una perpetua mobilità) è propria della mente; ma colui che tutto rende saldo può darle la stabilità. Se tu perseveri infaticabílmente in questa lotta, colui che ha posto dei confini al mare della tua mente verrà anche in te e mentre tu preghi le dirà: “Fin qui giungerai e non oltre (Gb 38.11)”.


Ignatij Brjancaninov, Preghiera e Lotta Spirituale, pp 44-45

Perchè si chiamano meditazione? - Brjancaninov

   Un fratello chiese ad abba Filemone: "Che cos'è la meditazione segreta, padre?” E gli dice: “Va', sii sobrio nel tuo cuore e di' sobriamente nella tua mente, con timore e tremore: Signore Gesù Cristo, pietà di me”.
   Perché la preghiera incessante o il costante ricordo di Dio si chiamano “meditazione”? - Perché gli asceti, sulla cui attività è scesa la rugiada della grazia divina, hanno trovato nella ripetizione di una breve reghiera un senso spirituale molto profondo, inesauribile, che con la sua novità spirituale attira e aumenta incessantemente la loro attenzione. Così, per essi, un breve versetto è divenuto la sorgente d'una scienza vastissima, la “scienza delle scienze”, e tale ripetizione è diventata, nel vero senso, un'istruzione, una meditazione.


Ignatij Brjancaninov, Preghiera e Lotta Spirituale, p 44

Incessantemente gridi - Brjancaninov

   Dice anche il grande Crisostomo: “Vi prego, fratelli, di non calpestare né trascurare mai la regola della preghiera”. E poco dopo: “Bisogna che il monaco, sia che mangi, sia che beva, sia che stia seduto o faccia un servizio o sia in viaggio, e qualunque altra cosa faccia, incessantemente gridi: Signore Gesù Cristo Figlio di Dio, abbi pietà di me”. E poco dopo: “...affinché il Nome del Signore Gesù, scendendo nelle profondità del cuore, umilii il drago che ne detiene i pascoli, salvi e vivifichi l'anima. Rimani dunque continuamente nel Nome del Signore Gesù, affinché il cuore assorba il Signore e il Signore il cuore, e i due divengano uno”.


Ignatij Brjancaninov, Preghiera e Lotta Spirituale, p 40

Sobrietà e umiltà di pensieri - Brjancaninov

   La meditazione, in generale, e la preghiera di Gesù, in particolare, sono un'arma efficacissima contro i pensieri peccaminosi. Numerosi santi scrittori hanno ripetuto questa parola di Giovanni Climaco: "Flagella i tuoi nemici con il Nome di Gesù, perchè non v'è arma più potente nè in cielo nè sulla terra".

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   La preghiera incessante trionfa sul male attraverso la speranza in Dio, conduce l'uomo ad una santa semplicità, togliendo la sua mente dal vizio dei molteplici pensieri e dei continui progetti su di sé e sul prossimo, e lo mantiene sempre in sobrietà e umiltà di pensieri. Ciò costituisce la sua formazione. Chi prega incessantemente perde gradualmente l'abitudine a divagare con il pensiore, ad essere distratto, ad essere inutilmente preoccupato: quanto più questa formazione alla santità e all'umiltà penetra nell'anima e vi mette radici, tanto più l'uomo perde le cattive abitudini della mente. Finalmente egli diventa come un bambino, com'è richiesto nel vangelo, e si fa folle per amore di Cristo, cioè perde la falsa sapienza del mondo e riceve da Dio la comprensione spirituale.

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   Il santo abba Isaia Anacoreta dice a proposito della meditazione: “L”uomo ricco e avveduto nasconde le proprie ricchezze all'interno della casa: un tesoro esposto all'esterno corre il rischio di essere rubato dai ladri, ed egli si farebbe deridere dai potenti della terra; così, il monaco umile e virtuoso nasconde le proprie virtù, come fa il ricco con le proprie ricchezze, e non asseconda i desideri della natura decaduta. Si fa dei rimproveri a ogni istante e si esercita nella meditazione segreta, come è detto nella Scrittura: “Ardeva il cuore nel mio petto, nel meditare è divampato il fuoco” (Sal 38.4). Di quale fuoco parla qui la Scrittura? Si tratta di Dio, perché “il nostro Dio è un fluoco divoratore” (Eb 12.29). È al fuoco che la cera si liquefa e che si consumano le scorie e le impurità; allo stesso modo, è nella meditazione segreta che vengono bruciati i cattivi pensieri e che le passioni sono sradicate dall'anima: la mente ne è illuminata, il pensiero si rischiara e si affina, la gioia inonda il cuore. La meditazione segreta ferisce i demoni, scaccia i cattivi pensieri: grazie ad essa, l'uomo interiore ritorna alla vita.


Ignatij Brjancaninov, Preghiera e Lotta Spirituale, pp 39 - 40