mercoledì 24 gennaio 2024

Gurdjieff e la Preghiera del Cuore - Joseph Azize

[..] In alcune note pubblicate come "Note sul Vangelo di San Giovanni", erroneamente attribuite ad Ouspensky troviamo scritto (pubblicato da Ediciones Sol, Messico, senza data, attribuito a P. D. Ouspensky, quasi certamente scritto da un anonimo allievo di Ouspensky; vedasi James Webb, The Harmonious Circle): 

 "La Terra è racchiusa e avvolta in una grande fiamma di potere radiante. Lo stesso potere è custodito all'interno di ogni forma vivente, in attesa di qualche shock che lo renda libero"

 Le tecniche cristiane di preghiera possono fornire tali shock, ma come affermò Ouspensky il 23 gennaio 1934, queste tecniche sono inutili senza la respirazione cosciente e il digiuno (vedasi: A Further Record, pp.295-8). I commenti di Ouspensky danno senso ad alcune osservazioni piuttosto criptiche che si trovano in Filocalia, soprattutto nel monaco Niceforo. Più sperimento il digiuno, le preparazioni e gli esercizi, esattamente come il signor Adie li ha ricevuti da Gurdjieff, più penso che questo sia vero anche per il metodo di Gurdjieff. Le istruzioni di Adie coincidono esattamente con quelle di Niceforo. In effetti, danno un senso ed espandono le istruzioni deliberatamente frammentarie e incomplete del monaco. Per inciso, credo che la signora Kadloubovsky, che ha avuto un ruolo importante nella preparazione della traduzione inglese di Filocalia, e che ha assemblato il volume che trattava della Preghiera del Cuore, fosse la segretaria di Ouspensky. Questo volume è altamente raccomandato e include Niceforo sotto il nome di "Niceforo il Solitario". Vorrei raccontare un'esperienza personale, o un tipo di esperienza personale. Con la preghiera continua, le impressioni vengono ricevute in modo completamente diverso, o forse si potrebbe dire che vengono ricevute come prima, ma si aggiungono anche impressioni di se stessi, di vividezza, di essere quasi in bilico al di sopra del tempo, di profondità e dimensione aggiunte in ogni cosa... e rapidamente. Quando dimentico la preghiera, a volte mi sveglia un sentimento che è qualcosa come: "chi ha portato via la terza dimensione?"

[..] La terza causa è che sono diventato sempre più consapevole che Gurdjieff aveva effettivamente delle fonti, e ovunque sono riuscito a identificare tali fonti, esse appartengono alla tradizione greca, in particolare a quella che viene chiamata la scuola "neoplatonica" di Plotino e Giamblico, compreso il loro lontano discepolo Proclo. Ora, chi ha conservato quei testi in una lingua che Gurdjieff poteva leggere? Qualche scuola Sufi in Afghanistan? Non è molto probabile, e certamente non ho visto prove che lo abbiano fatto. Tuttavia, la tradizione greco-ortodossa di Bisanzio ha preservato molti di questi testi in biblioteche ben ordinate e accessibili e, per di più, gli studiosi ortodossi li hanno studiati. Mi è stata ricordata un'altra cosa che avevo dimenticato. Il segreto finora dimenticato giace aperto nelle pagine di "Frammenti di un insegnamento sconosciuto". Si racconta che Gurdjieff chiese ai suoi allievi dove risuonava in loro la parola "io" quando la pronunciano ad alta voce. Ouspensky affermò di essere "del tutto incapace di evocare questa sensazione" in se stesso. Poi, Gurdjieff parlò di un esercizio "conservato fino ai nostri tempi nei monasteri del Monte Athos". (Per inciso, Gurdjieff aveva precedentemente affermato di essere stato al Monte Athos - Frammenti; Ouspensky). In questo esercizio, disse Gurdjieff, un monaco assume una certa posizione, alza le braccia in una postura definita e dice "Ego" mentre ascolta dove risuona. In greco, "Ego" non significa "me", e nemmeno "egoismo" o "egomania", significa "io", o "io sono". Lo scopo dell'esercizio, spiegò Gurdjieff, è sentire "io" in ogni momento in cui un uomo pensa a se stesso e, inoltre, portare il senso dell'"io" da un centro all'altro. Tutto questo materiale sull'esercizio "Ego" è distribuito in circa 19 righe. Per inciso, il monaco maronita del XIX secolo, Nimatullah Kassab, viene spesso mostrato mentre prega proprio in questa postura. 

 

https://enneagrammagurdjieff.blogspot.com/2024/01/gurdjieff-e-la-preghiera-del-cuore.html

Ricorda Dio finché non dimentichi te stesso

 "Ricorda Dio finché non dimentichi te stesso". 
(Aforisma dei Sufi)

"Ricordati di me e io mi ricorderò di te". 
(Corano, 2:152)

 "Raccogli la tua mente dispersa ricordando Gesù Cristo".
(San Filoteo del Monte Sinai, Filocalia, vol. II, pag. 283).

 "Metti nella preghiera il peso maggiore della tua fatica, perché è questa che ci mantiene in contatto con Dio e questo contatto dev'essere continuo".
(Padre Paisios)

 


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