martedì 27 novembre 2018

Sulle tre forze - Gurdjieff

Quando ti dai un obbiettivo su cui portare l’attenzione.
Solo allora appare chiaro la tua forza e immediatamente incontri anche quella contrapposta alla tua attenzione.
La forza della meccanicità degli automatismi.
Che finisce per deviarti la tua forza iniziale, se la tua volontà non è abbastanza educa ed allenata a lasciare andare ,
Lasciare andare tutto ciò che non ti è utile in relazione a ciò che ti sei detto all’inizio, dove portare attenzione.
In mezzo a questo attrito,
In mezzo a queste due forze A e B.
Puoi cercare C.
Quel luogo dentro di te dove questo attrito può essere visto e neutralizzato.
La pratica di meditazione è un allenamento per incontrare quel luogo, attraverso queste due forze.
La vita ordinaria è un allenamento per incontrare quel luogo quando hai un proposito.
Senza proposito non puoi vedere nulla,
perché queste forze ti saranno nascoste alla percezione interiore, e ciò che esisterà sarà solo meccanicità ed automatismi, la legge del karma, la legge dell’accidente.
M.D

- la forza C dovrebbe essere la forza neutralizzante?

 Si...considera anche che le forze sono intercambiabili, una può divenire l‘altra.

C, sta per cosciente.
C, sta per celeste.
C, sta per riconciliante/neutralizzante.

Ci sono molti attributi e nomi.

C, porrebbe essere il risultato generato dall‘interazione tra le due forze, passiva e attiva.

Osserva nella prima conversazione che fai oggi con la prima persona che incontri.

Chi è la forza attiva e quella passiva?

Chi conduce la conversazione?

Se la conduci tu inizialmente come forza attiva dopo qualche secondo potrebbe cambiare e divenire il contrario.

Osserva, inizialmente cose pratiche, semplici nel quotidiano.

Prova a darti un proposito per i prossimi 5 min su dove porterai la tua attenzione.
Osserva cosa succede dentro di te attentamente. Prendi nota


https://www.facebook.com/groups/340769733326904/permalink/359816944755516/ 

giovedì 15 novembre 2018

Una strada con un Cuore - Carlos Castaneda

DON JUAN: «Para mi solo recorrer los caminos que tienen corazon, cualquier camino que tenga corazon. Por ahi yo recorro, y la unica prueba que vale es atravesar todo su largo. Y por ahi yo recorro mirando, mirando, sin aliento.» TRADUZIONE: «Per me c'è solo il viaggio su strade che hanno un cuore, qualsiasi strada abbia un cuore. Là io viaggio, e l'unica sfida che valga è attraversarla in tutta la sua lunghezza. Là io viaggio guardando, guardando, senza fiato.»

DON JUAN: «Tutto è solo una strada tra tantissime possibili. Devi sempre tenere a mente che una strada è solo una strada; se senti che non dovresti seguirla, non devi restare con essa a nessuna condizione. Per raggiungere una chiarezza del genere devi condurre una vita disciplinata. Solo allora saprai che qualsiasi strada è solo una strada e che non c'è nessun affronto, a se stessi o agli altri, nel lasciarla andare se questo è ciò che il tuo cuore ti dice di fare. Ma il tuo desiderio di insistere sulla strada o di abbandonarla deve essere libero dalla paura o dall'ambizione.»

«Ti avverto. Guarda ogni strada attentamente e deliberatamente. Mettila alla prova tutte le volte che lo ritieni necessario. Quindi poni a te stesso, e a te stesso soltanto, una domanda. Questa è una domanda posta solo da un uomo molto vecchio. Il mio benefattore me l'ha detta una volta quando ero giovane, e il mio sangue era troppo vigoroso perché la comprendessi. Ora la comprendo. Ti dirò che cosa è: "Questa strada ha un cuore?" Tutte le strade sono uguali; non portano da alcuna parte. Sono strade che passano attraverso la boscaglia o che vanno nella boscaglia. Nella mia vita posso dire di aver percorso strade lunghe, molto lunghe, ma io non sono da nessuna parte. La domanda del mio benefattore ha adesso un significato."Questa strada ha un cuore? Se lo ha la strada è buona. Se non lo ha non serve a niente. Entrambe le strade non portano da alcuna parte, ma una ha un cuore e l'altra no. Una porta un viaggio lieto; finché la segui sei una sola cosa con essa. L'altra ti farà maledire la tua vita. Una ti rende forte; l'altra ti indebolisce.»

CARLOS CASTANEDA: «Ma come si fa a sapere quando un sentiero non ha un cuore, don Juan?»
DON JUAN: «Prima di inoltrarti in esso poniti la seguente domanda: "Questa strada ha un cuore?" Se la risposta è no, lo saprai, e allora dovrai scegliere un altro sentiero.»
CARLOS CASTANEDA: «Ma come faccio a capirlo?»
DON JUAN: «E' una cosa che si sente. Il problema è che nessuno si pone questa domanda, e quando un uomo si accorge di aver intrapreso una strada senza cuore, essa è pronta per ucciderlo. Arrivati a quel punto, sono pochi quelli che si fermano a riflettere e abbandonano la strada.»
CARLOS CASTANEDA: «Cosa devo fare per formulare la domanda nel modo giusto, don Juan?»
DON JUAN: «Fallo e basta.»
CARLOS CASTANEDA: «Quello che vorrei sapere è se esiste un metodo per non mentire a se stessi credendo che la risposta sia positiva quando in realtà non lo è.»
DON JUAN: «Perché dovresti mentire?»
CARLOS CASTANEDA: «Forse perché in quel momento la strada sembra piacevole e divertente.»
DON JUAN: «Sciocchezze. Una strada senza cuore non è mai piacevole. Devi lavorare duramente anche per intraprenderla. D'altra parte è facile seguire una strada che ha un cuore, perché amarla non ti costa fatica.»

Carlos Castaneda, Gli Insegnamenti di don Juan, pagg. 145 e 211
A Scuola dallo Stregone pagg. 86 e 129