domenica 11 aprile 2021

Distacco - Massimo Scaligero

Ogni volta che mi arrabbio ho torto, anche se il torto è frutto di quelli che mi fanno arrabbiare.
Ma ho torto io! E guardate che quell’arrabbiatura, non parlo dell’arrabbiatura col pugno sul tavolo perché quella è superatissima, ma dell’irritazione che pur rimanendo calmi e sorridenti, sentiamo dentro di noi: quella è la stessa cosa che arrabbiarsi.
Perché ho torto io?
Ho torto perché quella arrabbiatura riguarda me.
Il torto che mi fa quell’essere riguarda me: per l’ennesima volta io vengo messo alla prova perché io debbo attingere ad una forza di conoscenza dell’altro che viene mosso da molle di cui non si rende conto. L’altro è mosso dal Karma, l’altro è mosso da forze che lo dominano, egli mi sta facendo del male perché soffre, sta subendo qualcosa che è più forte di lui.
Egli non lo sa, mentre io lo so, e se io riesco a mantenere l’assoluto distacco, se riesco ad avere compassione di lui, l’arrabbiatura è vinta perché egli non può più farmi del male.
Ed io divento invulnerabile, è una legge magica, questa.

Massimo Scaligero

 

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Essere nel mondo, ma non del mondo

L’espressione «essere nel mondo, ma non del mondo», risale direttamente alla viva voce di Gesù Cristo, il quale, parlando ai suoi discepoli nell’imminenza del distacco, al termine dell’Ultima Cena, dice loro (Gv 17, 6-19):

6Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. 7Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, 8perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.

9Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. 10Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro.  11Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.

12Quand'ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. 13Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. 14Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.

15 Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. 16Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. 17Consacrali nella verità. La tua parola è verità. 18Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; 19per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità.

 

L’espressione è più che mai valida in questi ultimi tempi, quando la falsa pandemia, concepita da menti diaboliche allo scopo nefando d’ingannare, terrorizzare e sottomettere i popoli e gl’individui, disarticolando la società e la stessa struttura ontologica dell’uomo – psichica, biologica, morale – sta portando alla luce molte cose le quali, pur non essendo nascoste, rimanevano tuttavia in ombra, e costringe gli uomini a prendere atto della vera natura della lotta in corso tra i figli della luce e i figli delle tenebre. Ed è valida sotto almeno tre punti di vista:

1) perché chi, da sempre, vive secondo gli stili del mondo, cioè in maniera edonista e materialista, inseguendo il piacere e il successo e disdegnando o disprezzando le cose dello spirito, non si pone nemmeno la domanda sul vero significato dell’esistenza e perciò appartiene al mondo in tutto e per tutto, senza residui, e non sospetta che al di sopra di questo ce ne sia un altro, né riflette che le cose di quaggiù avvizziscono e periscono e la vita vera pertanto non è in esse;

2) perché vivere in maniera edonista e materialista equivale a vivere secondo la carne e non secondo lo spirito, quindi farsi schiavi della carne e delle sue lusinghe, dei suoi disordini, delle sue pazzie, allontanandosi anche dal retto uso della ragione naturale e facendosi simili alle bestie irragionevoli, che seguono solo l’istinto e mai si domandano il perché delle cose;

3) perché il principe del mondo, specialmente nella fase attuale, ha dichiarato guerra alla purezza dell’anima e a quanti seguono la via della croce, animato da un cieco odio contro Gesù Cristo; quindi il cristiano che vuole vivere secondo il mondo e vuol piacere ad esso non è affatto un cristiano, ma un cialtrone e un impostore, o nel migliore dei casi un povero sciocco che non sa neppure in che consista la dottrina che a parole rispetta e che in dovrebbe fornirgli  la direzione da seguire nella propria vita. Appartiene al mondo, e non a Gesù Cristo, colui che si lascia turbare, spaventare e confondere dal primo  mercenario che si mette a gridare: Al lupo, al lupo!, perché chi appartiene a Gesù Cristo conosce la Sua voce, che è la voce del Buon Pastore, e non la confonde affatto con quella dei mercenari o dei lupi travestiti da pastori.

 

http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/cultura-e-filosofia/teologia-per-un-nuovo-umanesimo/10016-essere-nel-mondo

Amare il prossimo

Ama il prossimo. Come? Come te stesso.

Ecco dove sta il principale errore: abbiamo una concezione sbagliata dell’amore a noi stessi.

Ancora Sant’Agostino osserva che si scambia per amore ciò che amore non è. Pensiamo che fare del bene a noi stessi consista nel procurarci ogni soddisfazione e ogni comodità.

Identifichiamo il bene con il possesso delle cose, con la sicurezza economica e degli affetti.

Amare il prossimo diventa allora un procurargli questi stessi beni, evitargli fatiche, assisterlo materialmente. Questo falso amore, in realtà, non fa altro che condurre all’iniquità.

 

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Amare se stessi significa cercare il bene della propria anima.

Solo quando l’anima è in pace e vicina a Dio si può sperimentare la vera gioia. E quindi solo in questo modo ci si ama veramente, del vero e sommo amore.

Chi ama se stesso intraprende il cammino spirituale per conoscere Dio, crescere nella fede, alleggerire l’anima, vivere nella pace.

Come ci si ama, così si deve amare.

Ecco allora in cosa consiste questo amore per il prossimo: nel fare tutto ciò che è bene per la sua anima.

 

 https://percorsodifede.wordpress.com/progresso/amare-il-prossimo/