L’espressione
 «essere nel mondo, ma non del mondo», risale direttamente alla viva 
voce di Gesù Cristo, il quale, parlando ai suoi discepoli nell’imminenza
 del distacco, al termine dell’Ultima Cena, dice loro (Gv 17, 6-19):
6Ho
 manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano 
tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. 7Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, 8perché
 le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte
 e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai 
mandato.
9Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. 10Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro.  11Io
 non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. 
Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché 
siano una sola cosa, come noi.
12Quand'ero
 con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho
 conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della 
perdizione, perché si compisse la Scrittura. 13Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. 14Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
15 Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. 16Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. 17Consacrali nella verità. La tua parola è verità. 18Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; 19per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità.
 
L’espressione
 è più che mai valida in questi ultimi tempi, quando la falsa pandemia, 
concepita da menti diaboliche allo scopo nefando d’ingannare, 
terrorizzare e sottomettere i popoli e gl’individui, disarticolando la 
società e la stessa struttura ontologica dell’uomo – psichica, 
biologica, morale – sta portando alla luce molte cose le quali, pur non 
essendo nascoste, rimanevano tuttavia in ombra, e costringe gli uomini a
 prendere atto della vera natura della lotta in corso tra i figli della 
luce e i figli delle tenebre. Ed è valida sotto almeno tre punti di 
vista:
1)
 perché chi, da sempre, vive secondo gli stili del mondo, cioè in 
maniera edonista e materialista, inseguendo il piacere e il successo e 
disdegnando o disprezzando le cose dello spirito, non si pone nemmeno la
 domanda sul vero significato dell’esistenza e perciò appartiene al 
mondo in tutto e per tutto, senza residui, e non sospetta che al di 
sopra di questo ce ne sia un altro, né riflette che le cose di quaggiù 
avvizziscono e periscono e la vita vera pertanto non è in esse;
2)
 perché vivere in maniera edonista e materialista equivale a vivere 
secondo la carne e non secondo lo spirito, quindi farsi schiavi della 
carne e delle sue lusinghe, dei suoi disordini, delle sue pazzie, 
allontanandosi anche dal retto uso della ragione naturale e facendosi 
simili alle bestie irragionevoli, che seguono solo l’istinto e mai si 
domandano il perché delle cose;
3)
 perché il principe del mondo, specialmente nella fase attuale, ha 
dichiarato guerra alla purezza dell’anima e a quanti seguono la via 
della croce, animato da un cieco odio contro Gesù Cristo; quindi il 
cristiano che vuole vivere secondo il mondo e vuol piacere ad esso non è
 affatto un cristiano, ma un cialtrone e un impostore, o nel migliore 
dei casi un povero sciocco che non sa neppure in che consista la 
dottrina che a parole rispetta e che in dovrebbe fornirgli  la direzione
 da seguire nella propria vita. Appartiene al mondo, e non a Gesù 
Cristo, colui che si lascia turbare, spaventare e confondere dal primo  
mercenario che si mette a gridare: Al lupo, al lupo!, perché 
chi appartiene a Gesù Cristo conosce la Sua voce, che è la voce del Buon
 Pastore, e non la confonde affatto con quella dei mercenari o dei lupi 
travestiti da pastori.
 
http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/cultura-e-filosofia/teologia-per-un-nuovo-umanesimo/10016-essere-nel-mondo