Gli
uomini impazziscono perchè non sanno che il conflitto è dentro di loro,
e ciascuno addossa il torto all’altro. Se una metà dell’umanità è in
torto, allora è in torto, per metà, ogni essere umano. Ma non vede il
conflitto presente nella propria anima, che è però la fonte della
sventura esterna.
C.G. Jung
mercoledì 28 febbraio 2018
domenica 25 febbraio 2018
Clocks - Coldplay
Confusion that never stops
Closing walls and ticking clocks
Gonna come back and take you home
I could not stop, that you now know, singing
Come out upon my seas
Cursed missed opportunities
Am I a part of the cure
Or am I part of the disease?
Singing
You are, you are
You are, you are
And nothing else compares
Oh, nothing else compares
And nothing else compares
Home, home where I wanted to go
Clocks
Coldplay
Closing walls and ticking clocks
Gonna come back and take you home
I could not stop, that you now know, singing
Come out upon my seas
Cursed missed opportunities
Am I a part of the cure
Or am I part of the disease?
Singing
You are, you are
You are, you are
And nothing else compares
Oh, nothing else compares
And nothing else compares
Home, home where I wanted to go
Clocks
Coldplay
Le Beatitudini - Amedeo Minghi
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,perché saranno saziati
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
O' Vient - Clementino
Me sient’ song a voc e chi n’ten nient
mentre parton’ e bastimient’
ce riman’ sultant’ O’ Vient, O’ Vient
Me sient’ song a voc e chi n’ten nient
mentre parton’ e bastimient’
ce riman’ sultant’ O’ Vient, O’ Vient
Ti giuro mamma
questo è l’ultimo caffè che bevo
come Troisi
mi rende nervoso
e poi mi chiedo
quando le storie finiranno
sempre le stesse
il tempo mi passa davanti
FS
scaglio l’ultima pietra
tra peccatori ci capiamo
e voi benvenuti al sud
mo’ ve lo speghiamo
porto una croce come Gesù Cristo
ed il suo calvario
è quello di essere italiano
sai come mi chiamo? Bravo
le persone che mi apprezzano
per quello che sono
perché a volte non c’è un prezzo
per quel suono
le mie idee continueranno
a viaggiare
con la voce del vento
di chi non ha nulla
e che sa cantare.
Me sient’ song a voc e chi n’ten nient
mentre parton’ e bastimient’
ce riman’ sultant’ O’ Vient, O’ Vient
Me sient’ song a voc e chi n’ten nient
mentre parton’ e bastimient’
ce riman’ sultant’ O’ Vient, O’ Vient
Me sient’…
Me sient’ song a voc e chi n’ten nient
mentre parton’ e bastimient’
ce riman’ sultant’ O’ Vient, O’ Vient
O' Vient
Clementino
mentre parton’ e bastimient’
ce riman’ sultant’ O’ Vient, O’ Vient
Me sient’ song a voc e chi n’ten nient
mentre parton’ e bastimient’
ce riman’ sultant’ O’ Vient, O’ Vient
Ti giuro mamma
questo è l’ultimo caffè che bevo
come Troisi
mi rende nervoso
e poi mi chiedo
quando le storie finiranno
sempre le stesse
il tempo mi passa davanti
FS
scaglio l’ultima pietra
tra peccatori ci capiamo
e voi benvenuti al sud
mo’ ve lo speghiamo
porto una croce come Gesù Cristo
ed il suo calvario
è quello di essere italiano
sai come mi chiamo? Bravo
le persone che mi apprezzano
per quello che sono
perché a volte non c’è un prezzo
per quel suono
le mie idee continueranno
a viaggiare
con la voce del vento
di chi non ha nulla
e che sa cantare.
Me sient’ song a voc e chi n’ten nient
mentre parton’ e bastimient’
ce riman’ sultant’ O’ Vient, O’ Vient
Me sient’ song a voc e chi n’ten nient
mentre parton’ e bastimient’
ce riman’ sultant’ O’ Vient, O’ Vient
Me sient’…
Me sient’ song a voc e chi n’ten nient
mentre parton’ e bastimient’
ce riman’ sultant’ O’ Vient, O’ Vient
O' Vient
Clementino
Nessuno vuole essere Robin - Cesare Cremonini
Ma certo, puoi dormire col cane
Sai quanta gente ci vive coi cani
E ci parla come gli esseri umani
Intanto i giorni che passano accanto li vedi partire
Come treni che non hanno i binari
Ma ali di carta e quanti inutili scemi
Per strada o su Facebook che si credono geni
Ma parlano a caso mentre noi ci lasciamo
Di notte e piangiamo e poi dormiamo coi cani
Ti sei accorta anche tu che siamo tutti più soli
Tutti con il numero 10 sulla schiena
E poi sbagliamo i rigori
Ti sei accorta anche tu
Che in questo mondo di eroi
Nessuno vuole essere Robin
Nessuno vuole essere Robin
Cesare Cremonini
Sai quanta gente ci vive coi cani
E ci parla come gli esseri umani
Intanto i giorni che passano accanto li vedi partire
Come treni che non hanno i binari
Ma ali di carta e quanti inutili scemi
Per strada o su Facebook che si credono geni
Ma parlano a caso mentre noi ci lasciamo
Di notte e piangiamo e poi dormiamo coi cani
Ti sei accorta anche tu che siamo tutti più soli
Tutti con il numero 10 sulla schiena
E poi sbagliamo i rigori
Ti sei accorta anche tu
Che in questo mondo di eroi
Nessuno vuole essere Robin
Nessuno vuole essere Robin
Cesare Cremonini
venerdì 23 febbraio 2018
Il Bambino Trasparente - Gianni Rodari
Una volta, in una città lontana, venne al mondo un bambino trasparente. Attraverso le sue membra si poteva vedere come attraverso l'aria e l'acqua. Era di carne ed ossa e pareva di vetro. Se cadeva non andava a pezzi, ma al più si faceva sulla fronte un bernoccolo trasparente. Si poteva vedere il suo cuore battere. Soprattutto si vedevano i suoi pensieri.
Una volta, per sbaglio, il bambino disse una bugia, e subito la gente poté vedere quella che sembrava essere una palla di fuoco dietro la sua fronte. Disse poi la verità e la palla di fuoco si dissolse. Per tutto il resto della sua vita il bambino trasparente non disse più bugie.
Egli crebbe, diventò un giovanotto, poi un uomo. Ognuno poteva leggere nei suoi pensieri e, prima che aprisse bocca, si potevano indovinare le sue risposte, quando gli si rivolgeva una domanda.
Egli si chiamava Michele, ma la gente lo chiamava Michele di cristallo. Tutti gli volevano bene per la sua lealtà e per la sua onestà. Vicino a lui tutti diventavano gentili.
Purtroppo, in quel paese, salì al governo un feroce dittatore. Cominciò un periodo di prepotenze, di ingiustizie e di miseria per il popolo. Chi osava protestare spariva senza lasciare traccia. Chi si ribellava veniva fucilato. I poveri erano perseguitati, umiliati e offesi in cento modi. La gente taceva e subiva, per timore delle conseguenze.
Ma Michele non poteva tacere. Anche se non apriva bocca, i suoi pensieri parlavano per lui. Dietro la fronte di quello che una volta era il bambino trasparente, tutti leggevano pensieri di sdegno e di condanna per le ingiustizie e le violenze del tiranno. Di nascosto poi, la gente ripeteva i pensieri di Michele come modo per avere speranza nel futuro.
Il tiranno fece arrestare Michele di cristallo. Poi ordinò di gettarlo nella più buia prigione. È allora che successe una cosa straordinaria. I muri della cella in cui Michele fu rinchiuso, diventarono trasparenti! Dopo di essi anche i muri dell'intero edificio, e infine anche le mura esterne.
La gente che passava vicino alla prigione poteva vedere Michele seduto sul suo sgabello, come se anche la prigione fosse di cristallo. Tutti continuavano a leggere i suoi pensieri.
Di notte la prigione emanava una grande luce. Il tiranno nel suo palazzo faceva tirare tutte le tende per non vederla, ma non riusciva ugualmente a dormire.
Michele di cristallo, anche in catene, era più forte di lui, perché la verità è più forte di qualsiasi cosa, più luminosa del giorno, più terribile di un uragano.
Gianni Rodari
Una volta, per sbaglio, il bambino disse una bugia, e subito la gente poté vedere quella che sembrava essere una palla di fuoco dietro la sua fronte. Disse poi la verità e la palla di fuoco si dissolse. Per tutto il resto della sua vita il bambino trasparente non disse più bugie.
Egli crebbe, diventò un giovanotto, poi un uomo. Ognuno poteva leggere nei suoi pensieri e, prima che aprisse bocca, si potevano indovinare le sue risposte, quando gli si rivolgeva una domanda.
Egli si chiamava Michele, ma la gente lo chiamava Michele di cristallo. Tutti gli volevano bene per la sua lealtà e per la sua onestà. Vicino a lui tutti diventavano gentili.
Purtroppo, in quel paese, salì al governo un feroce dittatore. Cominciò un periodo di prepotenze, di ingiustizie e di miseria per il popolo. Chi osava protestare spariva senza lasciare traccia. Chi si ribellava veniva fucilato. I poveri erano perseguitati, umiliati e offesi in cento modi. La gente taceva e subiva, per timore delle conseguenze.
Ma Michele non poteva tacere. Anche se non apriva bocca, i suoi pensieri parlavano per lui. Dietro la fronte di quello che una volta era il bambino trasparente, tutti leggevano pensieri di sdegno e di condanna per le ingiustizie e le violenze del tiranno. Di nascosto poi, la gente ripeteva i pensieri di Michele come modo per avere speranza nel futuro.
Il tiranno fece arrestare Michele di cristallo. Poi ordinò di gettarlo nella più buia prigione. È allora che successe una cosa straordinaria. I muri della cella in cui Michele fu rinchiuso, diventarono trasparenti! Dopo di essi anche i muri dell'intero edificio, e infine anche le mura esterne.
La gente che passava vicino alla prigione poteva vedere Michele seduto sul suo sgabello, come se anche la prigione fosse di cristallo. Tutti continuavano a leggere i suoi pensieri.
Di notte la prigione emanava una grande luce. Il tiranno nel suo palazzo faceva tirare tutte le tende per non vederla, ma non riusciva ugualmente a dormire.
Michele di cristallo, anche in catene, era più forte di lui, perché la verità è più forte di qualsiasi cosa, più luminosa del giorno, più terribile di un uragano.
Gianni Rodari
Il cristianesimo esoterico del monte Athos - Avet Kourdaki
Gurdjieff affermò varie volte che nel cristianesimo ortodosso si era
preservata una certa conoscenza, mentre nel cristianesimo occidentale
non era sopravvissuto nulla di utile. In effetti, dichiarò di aver
appreso molte valide pratiche così come si erano preservate sul Monte
Athos. Non a caso, Ouspensky ritrovò negli scritti "Filocalia", certe
risonanze con alcuni aspetti delle tecniche di Gurdjieff. Anche in
ambito musicale, Thomas de Hartmann realizzò numerosi inni liturgici del
cristianesimo ortodosso dettati da Gurdjieff. Le tracce più evidenti di
queste pratiche le ritroviamo quando Gurdjieff parla di "contemplazione
volontaria" o "contemplazione trasformata". Queste terminologie
disorientano coloro che hanno appreso l'insegnamento di Gurdjieff
attraverso la testimonianza scritta dal suo allievo Ouspensky, come
riportata fedelmente nella sua opera "Frammenti di un insegnamento
sconosciuto", nonché dal libro "La Quarta via", nel quale Ouspensky
rivestì, questa volta, il ruolo d'insegnante. Le perplessità sono dovute
dal fatto che nelle opere di Ouspensky non c'è alcuna traccia di certe
terminologie che Gurdjieff utilizzò nelle sue opere successive. Una di
queste terminologie è: "contemplazione". Nel "Nunzio del bene venturo",
Gurdjieff utilizzò l'espressione "contemplazione-trasformata".
Dopodiché, dichiarò che lo stato di coscienza oggettivamente più elevato
scaturisce da queste associazioni di terza categoria generate dalla
“contemplazione-trasformata”. Sebbene Gurdjieff adoperò una
terminologia, per così dire, "nuova", l'essenza del suo insegnamento
restò immutata. La contemplazione corrisponde al lavoro cosciente
condotto sui legami fra i centri, così com'era definito nel periodo in
cui Ouspensky era suo allievo. La comparazione di impressioni simili che
si sono fissate automaticamente nei vari cervelli devono ora essere
confrontate e criticate attraverso l'osservazione reciproca fra i
centri. I centri devono osservarsi reciprocamente e correggersi a
vicenda. Senza l'instaurazione dei legami, o ponti, fra i diversi
centri, non è possibile ottenere l'osservazione da parte di un centro
sulle impressioni presenti in un altro centro. L'importanza di questo
processo di osservazione volontaria e reciproca fra i differenti centri
viene spiegata innumerevoli volte quando Gurdjieff parla dell'ipnotismo
ai suoi allievi. Nel capitolo "I diversi tipi di influenze" presente nel
libro "Vedute sul mondo reale", tratto da una conferenza tenuta da
Gurdjieff il 24 febbraio del 1924 a New York, viene spiegata
l'importanza dei legami fra i centri, i quali permettono l'osservazione
reciproca fra gli stessi. Gurdjieff spiegò che coscienza, memoria e
capacità critica si verificano nel momento in cui un centro ne osservava
un altro. Le terminologie possono cambiare, tuttavia, l'essenza della
pratica resta immutata. Queste tecniche vengono ancora praticate
nell'esicasmo del cristianesimo esoterico dai monaci del Monte Athos. I
monaci praticano la stessa contemplazione di cui parlò Gurdjieff, con la
sola differenza che utilizzano una tecnica diversa al fine di produrre
l'unità fra i differenti cervelli. Attraverso l'orazione di una frase o
di una preghiera si presta la massima attenzione al significato di
ciascuna parola, a tal punto da far partecipare persino il corpo stesso
alla preghiera, oltre che al sentimento e alla mente.
Il cristianesimo esoterico del monte Athos
Avet Kourdaki
Il cristianesimo esoterico del monte Athos
Avet Kourdaki
martedì 20 febbraio 2018
Il Mago - Mudimbi
Va-come va, va-come va, come va
Va bene anche se male
Va-come va, va-come va, come va
Il trucco è farla andare
Bevo il bicchiere mezzo pieno finché mi ubriaco
E poi svanisco in un sorriso come fa il mago
Bevo il bicchiere mezzo pieno finché mi ubriaco
E poi svanisco in un sorriso... come fa il mago
Il mago, il mago ualà
Il mago, il mago c'est moi
Va bene anche se male
Va-come va, va-come va, come va
Il trucco è farla andare
Bevo il bicchiere mezzo pieno finché mi ubriaco
E poi svanisco in un sorriso come fa il mago
Bevo il bicchiere mezzo pieno finché mi ubriaco
E poi svanisco in un sorriso... come fa il mago
Il mago, il mago ualà
Il mago, il mago c'est moi
martedì 13 febbraio 2018
Il pappagallo - 883
Il pappagallo parla
anche di ciò che non sa
ti guarda dallo schermo
e una lezione ti dà
il pappagallo sa
che cosa è giusto per te
lui sa di non sbagliare
è troppo pieno di sé
Sempre in pista
con la tua giacca blu
moralista
ragioni solo tu
arrivista
per un po’ d’auditel
spari a vista
e si alza l’indice
estremista
ma con umanità
opportunista
sempre un po’ qua un po’ là
casinista
le risse pagano
ti metti in lista
politico da show
Arrogante
non per sincerità
solamente
per popolarità
replicante
di chi sta sopra a te
sorridente
ai party negli hotel
strabordante
parole in quantità
non c’è niente
che mai ti fermerà
solamente
spegnendo la tivù
non ti si sente
e non ci stressi più.
Pappagallo noi non crediamo più
al tuo stupido parlarti addosso
pappagallo sei uguale anche tu
siete tutti nello stesso cesso
Il pappagallo
883
anche di ciò che non sa
ti guarda dallo schermo
e una lezione ti dà
il pappagallo sa
che cosa è giusto per te
lui sa di non sbagliare
è troppo pieno di sé
Sempre in pista
con la tua giacca blu
moralista
ragioni solo tu
arrivista
per un po’ d’auditel
spari a vista
e si alza l’indice
estremista
ma con umanità
opportunista
sempre un po’ qua un po’ là
casinista
le risse pagano
ti metti in lista
politico da show
Arrogante
non per sincerità
solamente
per popolarità
replicante
di chi sta sopra a te
sorridente
ai party negli hotel
strabordante
parole in quantità
non c’è niente
che mai ti fermerà
solamente
spegnendo la tivù
non ti si sente
e non ci stressi più.
Pappagallo noi non crediamo più
al tuo stupido parlarti addosso
pappagallo sei uguale anche tu
siete tutti nello stesso cesso
Il pappagallo
883
Questa non è filosofia è fisica - Albert Einstein
Tutto è energia e questo è tutto quello che esiste. Sintonizzati alle frequenze della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella realtà. Non c’è altra via. Questa non è filosofia è fisica.
Albert Einstein
Albert Einstein
Vento D'estate - Max Gazzè / Niccolò Fabi
Ho pensato al suono del suo nome
a come cambia in base alle persone
ho pensato a tutto in un momento
ho capito come cambia il vento
Vento d'estate io vado al mare voi che fate
non mi aspettate forse mi perdo
Vento d'estate io vado al mare io vado al mare
non mi aspettate mi sono perso
Vento D'estate
Max Gazzè / Niccolò Fabi
a come cambia in base alle persone
ho pensato a tutto in un momento
ho capito come cambia il vento
Vento d'estate io vado al mare voi che fate
non mi aspettate forse mi perdo
Vento d'estate io vado al mare io vado al mare
non mi aspettate mi sono perso
Vento D'estate
Max Gazzè / Niccolò Fabi
Passerà - Aleandro Baldi
Le canzoni non si scrivono
ma nascono da se'
son le cose che succedono
ogni giorno intorno a noi
le canzoni basta coglierle
ce n'e' una anche per te
che fai piu' fatica a vivere
e non sorridi mai.
le canzoni sono zingare
e rubano poesie
sono inganni come pillole
della felicita'
le canzoni non guariscono
amori e malattie
ma quel piccolo dolore
che l'esistere ci da'
passera', passera'
se un ragazzo e una chitarra sono li'
come te, in citta'
a guardare questa vita che non va
che ci ammazza d'illusioni
e con l'eta' delle canzoni
passera' su di noi
finiremo tutti in banca prima o poi
coi perche', i chissa'
e le angosce di una ricca poverta'
a parlare degli amori che non hai
a cantare una canzone che non sai come fa
perche' l'hai perduta dentro
e ti ricordi solamente
passera'
in un mondo di automobili
e di gran velocita'
per chi arriva sempre ultimo
per chi si dice addio
per chi sbatte negli ostacoli
della diversita'
le canzoni sono lucciole
che cantano nel buio
passera' prima o poi
questo piccolo dolore che c'e' in te
che c'e' in me, che c'e' in noi
e ci fa sentire come marinai
in balia del vento e della nostalgia
a cantare una canzone che non sai
come fa
ma quel piccolo dolore che sia odio, o che sia amore
passera'
passera', passera'
anche se farai soltanto la la la
passera', passera'
e a qualcosa una canzone servira'
se il tuo piccolo dolore
che sia odio o che sia amore passera'.
Passerà
Aleandro Baldi
ma nascono da se'
son le cose che succedono
ogni giorno intorno a noi
le canzoni basta coglierle
ce n'e' una anche per te
che fai piu' fatica a vivere
e non sorridi mai.
le canzoni sono zingare
e rubano poesie
sono inganni come pillole
della felicita'
le canzoni non guariscono
amori e malattie
ma quel piccolo dolore
che l'esistere ci da'
passera', passera'
se un ragazzo e una chitarra sono li'
come te, in citta'
a guardare questa vita che non va
che ci ammazza d'illusioni
e con l'eta' delle canzoni
passera' su di noi
finiremo tutti in banca prima o poi
coi perche', i chissa'
e le angosce di una ricca poverta'
a parlare degli amori che non hai
a cantare una canzone che non sai come fa
perche' l'hai perduta dentro
e ti ricordi solamente
passera'
in un mondo di automobili
e di gran velocita'
per chi arriva sempre ultimo
per chi si dice addio
per chi sbatte negli ostacoli
della diversita'
le canzoni sono lucciole
che cantano nel buio
passera' prima o poi
questo piccolo dolore che c'e' in te
che c'e' in me, che c'e' in noi
e ci fa sentire come marinai
in balia del vento e della nostalgia
a cantare una canzone che non sai
come fa
ma quel piccolo dolore che sia odio, o che sia amore
passera'
passera', passera'
anche se farai soltanto la la la
passera', passera'
e a qualcosa una canzone servira'
se il tuo piccolo dolore
che sia odio o che sia amore passera'.
Passerà
Aleandro Baldi
lunedì 12 febbraio 2018
Perchè.. - Rabindranath Tagore
Perché la lampada si spense?
La coprii col mantello
per ripararla dal vento,
ecco perché la lampada si spense.
Perché il fiore appassì?
Con ansioso amore
me lo strinsi al petto,
ecco perché il fiore appassì.
Perché il ruscello inaridì?
Lo sbarrai con una diga
per averlo solo per me,
ecco perché il ruscello inaridì.
Perché la corda dell’arpa si spezzò?
Tentai di trarne una nota
al di là delle sue possibilità,
ecco perché la corda si spezzò.
Rabindranath Tagore
La coprii col mantello
per ripararla dal vento,
ecco perché la lampada si spense.
Perché il fiore appassì?
Con ansioso amore
me lo strinsi al petto,
ecco perché il fiore appassì.
Perché il ruscello inaridì?
Lo sbarrai con una diga
per averlo solo per me,
ecco perché il ruscello inaridì.
Perché la corda dell’arpa si spezzò?
Tentai di trarne una nota
al di là delle sue possibilità,
ecco perché la corda si spezzò.
Rabindranath Tagore
sabato 3 febbraio 2018
Einstein - Davide Petrella
Tu non lasciarti trascinare giu sotto la polvere
Non farti mai nascondere che il tempo non ritorna più
Vediamo che succede a stare in piedi a testa alta
Se hai voglia di fermarti dimmelo tu
Che qui siamo cresciuti con le spalle larghe
Si salva solo chi parte, benvenuti nel paese dell'arte
Se stanno cercando di dividerci e di spaventarci non puoi fermarli
Vediamo chi è più duro tra vent'anni
Non ho paura di accettare la vita per quello che è
Accettare la vita per quello che è
Farsi male solo per vedere come va a finire
Tutte le volte che un senso non c'è, i tuoi piani diventano forse
E tu non lo sai, tu non lo sai che cosa succederà
Se poi la tua strada di colpo si complica
E dove ti porterà quest'ansia che hai di resistere
All'onda lo sai, c'è una luce che non si spegne mai
C'è una luce che non si spegne mai
Che non si spegne mai
Einstein aveva ragione, esistono le onde gravitazionali
Esistono le onde gravitazionali
Esistono le onde gravitazionali
Einstein aveva ragione, esistono le onde gravitazionali
Esistono le onde gravitazionali
Esistono le onde gravitazionali
Einstein aveva ragione, esistono le onde gravitazionali
Esistono le onde gravitazionali
Esistono le onde gravitazionali
Einstein
Davide Petrella
Non farti mai nascondere che il tempo non ritorna più
Vediamo che succede a stare in piedi a testa alta
Se hai voglia di fermarti dimmelo tu
Che qui siamo cresciuti con le spalle larghe
Si salva solo chi parte, benvenuti nel paese dell'arte
Se stanno cercando di dividerci e di spaventarci non puoi fermarli
Vediamo chi è più duro tra vent'anni
Non ho paura di accettare la vita per quello che è
Accettare la vita per quello che è
Farsi male solo per vedere come va a finire
Tutte le volte che un senso non c'è, i tuoi piani diventano forse
E tu non lo sai, tu non lo sai che cosa succederà
Se poi la tua strada di colpo si complica
E dove ti porterà quest'ansia che hai di resistere
All'onda lo sai, c'è una luce che non si spegne mai
C'è una luce che non si spegne mai
Che non si spegne mai
Einstein aveva ragione, esistono le onde gravitazionali
Esistono le onde gravitazionali
Esistono le onde gravitazionali
Einstein aveva ragione, esistono le onde gravitazionali
Esistono le onde gravitazionali
Esistono le onde gravitazionali
Einstein aveva ragione, esistono le onde gravitazionali
Esistono le onde gravitazionali
Esistono le onde gravitazionali
Einstein
Davide Petrella
La Isla - Cesare Cremonini
Siamo vele di una barca
La libertà è una conquista
Questa follia non vedo l’ora che finisca
Sotto gli occhiali da sole
Chissà se guardavi verso me
In quale lingua mi avrai detto il tuo nome?
Vorrei poterti scrivere
Come si fa se poi la vita che cerchiamo non ci basta
Non ci pensare, salta
È come dicono
La libertà è una conquista
Questa follia non vedo l’ora che finisca
La isla
La isla
La isla
Quando ripenso a te la notte sogno
La isla
La isla
La isla
La isla
La isla
La Isla
Cesare Cremonini
La libertà è una conquista
Questa follia non vedo l’ora che finisca
Sotto gli occhiali da sole
Chissà se guardavi verso me
In quale lingua mi avrai detto il tuo nome?
Vorrei poterti scrivere
Come si fa se poi la vita che cerchiamo non ci basta
Non ci pensare, salta
È come dicono
La libertà è una conquista
Questa follia non vedo l’ora che finisca
La isla
La isla
La isla
Quando ripenso a te la notte sogno
La isla
La isla
La isla
La isla
La isla
Cesare Cremonini
A Khatmandu - Rino Gaetano
A Khatmandu
non c'eri più
ma ho visto i tuoi occhi
sull'asfalto blu
A Khatmandu
non sei più li
quando la tua voce
non arriva più al mi
Ritornavo
masticando le altalene
risorgendo dalla croce a kerosene
ma capimmo in un momento quando il lupo teme il Vento..
A Khatmandu
Rino Gaetano
non c'eri più
ma ho visto i tuoi occhi
sull'asfalto blu
A Khatmandu
non sei più li
quando la tua voce
non arriva più al mi
Ritornavo
masticando le altalene
risorgendo dalla croce a kerosene
ma capimmo in un momento quando il lupo teme il Vento..
A Khatmandu
Rino Gaetano
Allegro ma non troppo - RossoCenere
Vivo intensamente
Il disagio dell'anima imprigionata
Nel sonno della mia mente
mosaico in pietra colorata
Vivo contro vento
Cerco un senso lì dove non c'è
Pieno smarrimento
Usignolo in una gabbia d'oro
Allegro ma non troppo
Rido chiedo scusa
Adagio ma con brio
Sorrido e faccio finta
Allegro ma non troppo
Rido a labbra chiuse
Adagio ma con brio
Sorrido e faccio finta
di essere
di essere
Allegro ma non troppo
RossoCenere
Il disagio dell'anima imprigionata
Nel sonno della mia mente
mosaico in pietra colorata
Vivo contro vento
Cerco un senso lì dove non c'è
Pieno smarrimento
Usignolo in una gabbia d'oro
Allegro ma non troppo
Rido chiedo scusa
Adagio ma con brio
Sorrido e faccio finta
Allegro ma non troppo
Rido a labbra chiuse
Adagio ma con brio
Sorrido e faccio finta
di essere
di essere
Allegro ma non troppo
RossoCenere
Vera Mente - Mario Venuti
Dovresti imparare a mentire un po' più spesso
Se mi volessi bene veramente
Perché le maschere che porti a volte sono più sincere
Riflettono l'essenza
Adesso stai fingendo veramente
veramente, veramente
Veramente, veramente,veramente
Il cielo grida il tuo nome
La primavera
mi risveglierà come un fiore
Vera Mente
MarioVenuti
Se mi volessi bene veramente
Perché le maschere che porti a volte sono più sincere
Riflettono l'essenza
Adesso stai fingendo veramente
veramente, veramente
Veramente, veramente,veramente
Il cielo grida il tuo nome
La primavera
mi risveglierà come un fiore
Vera Mente
MarioVenuti
venerdì 2 febbraio 2018
il 'non-fare' del sé - Carlos Castaneda
"So
già che pensi che sei marcio", mi rispose. "Questo é il tuo 'fare'. Ora
per influenzare questo tuo 'fare' voglio raccomandarti un altro fare.
D'ora in poi, e per un periodo di otto giorni, voglio che tu mentisca a
te stesso. Invece di dirti la verità, che sei brutto marcio e
inadeguato, ti dirai invece che sei l'opposto completo, sapendo che
mentisci e che sei assolutamente aldilà della speranza". - "Ma a che
servirebbe mentire a questo modo don Juan?".
"Potrebbe inchiodarti a un altro 'fare' e allora potresti comprendere che entrambi i fare sono menzogne, sono irreali, e dipendere dall'uno o dall'altro é tempo sprecato, perché la sola cosa vera é l'essere in te che deve morire. Arrivare a quell'essere é il 'non-fare' del sé".
Carlos Castaneda
"Potrebbe inchiodarti a un altro 'fare' e allora potresti comprendere che entrambi i fare sono menzogne, sono irreali, e dipendere dall'uno o dall'altro é tempo sprecato, perché la sola cosa vera é l'essere in te che deve morire. Arrivare a quell'essere é il 'non-fare' del sé".
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