venerdì 12 ottobre 2018

Sulla civiltà moderna - Henri Thomasson

"La civiltà moderna ha creato un universo artificiale che ricopre interamente il mondo reale, ed è soprattutto al primo che s'interessa. Si é cosi formato un "mondo parallelo" fatto di relazioni umane automatiche, un mondo in cui tutto è ormai stato previsto per la soddisfazione sempre più completa d'ogni sorta di falsi bisogni. L’uomo moderno scivola verso una cieca sottomissione ai fini elaborati da una collettività cui egli si affida senza il minimo ritegno. Anche quando incontra gli elementi del mondo reale, li distingue appena da quelli che il suo psichismo vi ha costruito sopra. Il mondo reale si è man mano coperto di un velo d'illusioni.
Forse per questo motivo l’umanità, soccombendo di generazione in generazione sotto il peso di miliardi d’uomini addormentati, è caduta a poco a poco sotto l'influenza di forze meccaniche. Succede però che l'uomo s’interroghi sul posto che occupa e sul significato della sua presenza in un mondo dove non sta interamente a suo agio, ma purtroppo la domanda resta in superficie. Si è perso qualcosa d’essenziale che va ritrovato. L'uomo, strada facendo, ha dimenticato se stesso; ecco inquadrato il problema che riguarda la sopravvivenza della civiltà contemporanea. Per risolverlo, l’uomo deve certamente ritrovare il senso della propria esistenza e il sentiero della coscienza."
 
(Henri Thomasson, L'Essenza dell'Essere)



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