martedì 11 dicembre 2018

Dio, abbi pietà di me - Jeanne de Salzmann

Ho fiducia in qualcosa che non mi sosterrà mai, e non prego per qualcosa di più alto, qualcosa in me che è più sottile: perciò nulla mi sostiene e sono privato di ciò di cui ho bisogno. Non può essere altrimenti.
   Il sentimento passa attraverso fasi che sono legate all’attenzione. Nel diventare attiva, l’attenzione acquista una qualità più sottile e diventa capace di afferrare ciò che accade ad altri livelli, in cui le vibrazioni hanno una diversa lunghezza d’onda. Quando provo il sentimento della mia Presenza, sono collegato a forze superiori. Al tempo stesso, sono collegato con le forze inferiori, sono nel mezzo. Non posso avere un senso di me stesso senza la partecipazione delle forze inferiori che lavorano in me. Un’attenzione cosciente è qualcosa che sta tra i due mondi.
   Quel che è difficile comprendere è che senza uno sforzo cosciente nulla è possibile. Lo sforzo cosciente è collegato alla natura superiore. La mia natura inferiore, da sola, non può portarmi alla coscienza. È cieca. Ma quando mi sveglio e sento che appartengo a un mondo superiore, ciò fa parte solo di uno sforzo cosciente. Divento realmente cosciente solo quando mi apro a tutte le mie possibilità, superiori e inferiori.
Solo lo sforzo cosciente ha valore.

   [..] Tutto ciò che esiste è costituito da tre forze. Possono essere rappresentate come il Padre, la forza attiva; il Figlio, la forza passiva; e lo Spirito Santo, la forza neutralizzante. Il Padre crea il Figlio, il Figlio ritorna al Padre. La forza che scende è quella che desidera ritornare, risalire.
Nell’uomo sono rappresentate dalla mente in opposizione al corpo. La forza neutralizzante è il desiderio che li unisce, che li connette. Tutto deriva dal desiderio, dalla volontà. Per rappresentare Dio, bisogna rappresentare queste tre forze. Dove si riuniscono le tre forze, lì è Dio. Quando due forze si oppongono e una terza interviene a unirle, lì è Dio. Possiamo dire: “Dio, abbi pietà di me”. Possiamo chiedere aiuto, per raggiungere ciò che è al nostro interno. Questo è l’unico aiuto. Il nostro scopo è questo: contenere, unire queste tre forze al nostro interno... essere.


Jeanne de Salzmann, La Realtà dell'Essere - La Quarta via di Gurdjieff, p 31







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