martedì 1 maggio 2018

Non dia alla testa il permesso di vagare - Gurdjieff

Zuber: In quest’esercizio, la difficoltà per me risiede sempre nel girare gli arti. Al contrario il risucchiare e il fluire all’esterno sono facili. Sono contento di farlo. Il grosso sforzo è l’inizio dell’esercizio. Nella vita lascio fluire generalmente molta più vitalità e forza, e ho una certa propensione per l’esercizio, ce l’ho molto spesso; altrimenti tutto il resto è, al contrario, folle, cacofonico, molto più folle di prima. Ho riscontrato una cosa. È il bisogno, quando sono a letto, di chiudere un circuito, mettendo la gamba destra contro la sinistra, il braccio destro contro il sinistro.

Gurdjieff: Come chiudere un circuito, come capire? A lei dico la stessa cosa: non dia alla testa il permesso di vagare.

Zuber: Accade al di fuori della volontà.

Gurdjieff: Allora perché verificarlo? Perché parlarne? È un'ossessione. Può solo offrirle molte possibilità di entrare in un ospedale psichiatrico. Non deve mai fare inconsciamente. Nemmeno in modo cosciente a metà, le suggerisco. Tutto o niente. In mezzo c’è solo la psicopatia, l'ossessione. Non creda mai. Non abbia fiducia. Lei è una persona molto debole. Se un momento il suo centro di gravità è nella testa, poi si sposta nel plesso, eccetera, è masturbazione. Lo sforzo cosciente consiste nel dare l'iniziativa a tutti i suoi centri. Quella è attività. Tutto il resto è materiale per essere un candidato agli ospedali psichiatrici.

Zuber: Malgrado quello che ha appena detto, io credo che sia strettamente legato al lavoro.

Gurdjieff: Non lo so. Ma so che non deve accadere. Non ancora. Non si aspetti niente. Mandi al diavolo il resto. Per lei esiste solo il suo esercizio. Lo faccia finché non è interamente soddisfatto. Tutte queste combinazioni e manipolazioni possono venire in seguito, ma non ancora. Non bisogna lasciarsi trascinare. È un momento molto pericoloso. Da un lato lei ha la forza per fissare e qualcosa può entrare in lei per sempre. Poi sarebbe costretto a diventare mio cliente, e io non chiedo mai meno di tre zeri inglesi, ed esiste soltanto un rimedio per controllare queste cose: l’ipnotismo. È io non lo consiglio.


G.I.Gurdjieff - Incontri con Gurdjieff - 1944-1946, pp 125-126

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