Ben presto Gurdjieff assegnò al gruppo una nuova serie di esercizi che richiedevano di sostenere l’attenzione interiore ben oltre i limiti che avevano fino ad allora rispettato. Chiese loro di pronunciare un voto prima di iniziare ogni nuovo esercizio, in cui si impegnavano a «non usare questo per sé, ma per tutta l'umanità», ciò che Gurdjieff chiamava un «augurio per il bene di tutti».
Per Kathryn questo aprì una prospettiva del tutto nuova. «Quel voto di “augurio per il bene di tutti”», disse, «così commovente nella sua intenzione, mi fece un fortissimo effetto. Per la prima volta in vita mia, sentivo di stare facendo davvero qualcosa per l'umanità mentre mi sforzavo di perfezionare la molecola che io ne rappresentavo. Il significato di questo Lavoro, che inizialmente era sembrato piuttosto egoista e incentrato su di sé, d’un tratto fiorì come l’albero della vita che abbracciava l’intera famiglia umana coi suoi innumerevoli rami... Fu la mia prima esperienza del Corpo Mistico di Cristo, di cui all’epoca non sapevo nulla.»
William Patrick Patterson - Gurdjieff e le donne della Cordata, p 155
Nessun commento:
Posta un commento