domenica 31 dicembre 2017

Il Tradimento e l'Osservazione del 7empo

Per alcuni secondi di celebrità tradiamo un amico
Per alcuni minuti di eccitazione tradiamo un fidanzato
Per alcune ore di lavoro tradiamo noi stessi
Per alcuni anni di vita tradiamo l'Assoluto

Con alcune meditazioni consapevoli ci riappropriamo della nostra Natura
Con alcuni attimi nel centro comprendiamo la nostra Essenza
Con alcuni vuoti nel silenzio osserviamo ciò che noi Siamo



mercoledì 27 dicembre 2017

Mao e la Cina - Tiziano Terzani

Strano destino, quello di Mao! Aveva voluto dare vita a una nuova Cina, rifondando la sua civiltà, imponendole nuovi valori e aveva finito per distruggere quel poco che ancora restava della vecchia. È stato Mao a voler togliere ai cinesi quell’ultima coscienza di essere diversi grazie alla loro civiltà per mettere loro in testa che erano diversi perché erano rivoluzionari. È bastato dimostrare che quella rivoluzione era un fallimento perché la tragedia arrivasse al suo epilogo, perché i cinesi andassero alla deriva e fossero presi dalla corrente dei tempi: quella di diventare come tutti. Poveri cinesi!
Il destino di questa straordinaria civiltà che aveva, davvero per millenni, preso un‘altra via, che aveva affrontato la vita, la morte, la natura, gli dei in maniera diversa dagli altri, mi rattristava! Quella cinese era una civiltà che aveva inventato un suo modo di scrivere, di mangiare, di fare l’amore, di pettinarsi; una civiltà che per secoli ha curato diversamente i suoi malati, ha guardato diversamente il cielo, le montagne, i fiumi; che ha avuto una diversa idea di come costruire le case, di fare i templi, un’altra concezione dell’anatomia, un diverso concetto di anima, di forza, di vento, d’acqua; una civiltà che ha scoperto la polvere da sparo e l’ha solo usata per fare fuochi d’artificio invece che proiettili per i cannoni. Quella civiltà oggi cerca solo di essere moderna come l’Occidente; vuole diventare come quell’isolotto ad aria condizionata che è Singapore; produce giovani che sognano solo di vestirsi come rappresentanti di commercio, di fare la coda davanti ai fast food di Macdonald, di avere un orologio al quarzo, un televisore a colori e un telefonino portatile.
Non è triste? Non dico per i cinesi. Ma per l‘umanità in genere, che perde molto nel perdere le sue diversità e nel diventare tutta uguale. Mao aveva capito che, per salvare la Cina, bisognava proteggerla contro l’influenza occidentale e farle cercare una soluzione cinese al problema della modernità e dello sviluppo. Nel porsi il problema Mao era stato grande. Grande era stato anche nello sbagliarsi sul come risolverlo. Ma sempre grande, Mao: grande poeta, grande stratega, grande intellettuale e grande assassino. Ma grande come la Cina. Così come ora è grande la sua tragedia.
Se qualcuno, fra qualche secolo, riuscirà a guardare indietro alla storia dell‘umanità, la fine della civiltà cinese gli dovrà apparire come una grande perdita, perché con quella è finita una grande alternativa la cui esistenza forse garantiva l’armonia del mondo.
Non è un caso che siano stati i cinesi a scoprire che l‘essenza di tutto è l’equilibro fra gli opposti, fra lo yin e lo yang, fra il sole e la luna, la luce e l’ombra, il maschio e la femmina, l’acqua e il fuoco. È nell’armonia fra le diversità che il mondo si regge, si riproduce, sta in tensione, vive. Per questo c’è una qualche ragione di rimpiangere il comunismo, non in quanto tale, ma in quanto alternativa, contrapposizione. Senza più quello, s’è creato oggi nel mondo uno squilibrio e la stessa parte che crede di aver vinto soffre ora di quella mancanza di tensione che dopotutto stimolava la sua creatività.


Tiziano Terzani - Un indovino mi disse, pp 391-392

venerdì 22 dicembre 2017

Corpo organico e corpo psichico - Gurdjieff

Ci sono due diverse cose sotto diverse leggi: primo, il corpo organico; secondo, il corpo psichico. Il corpo organico obbedisce alle sue leggi. Desidera solo soddisfare i suoi bisogni: mangiare, dormire, sesso. Non conosce altro. Non desidera altro. È un vero animale. Bisogna sentirlo come un animale. Bisogna sentirlo come un estraneo. Bisogna sottometterlo, allenarlo e farlo obbedire, invece che obbedire a esso.
Il corpo psichico conosce qualcos’altro rispetto al corpo organico. Ha altri bisogni, altre aspirazioni, altri desideri. Appartiene a un mondo diverso, è di un’altra natura. C’e un conflitto tra questi due corpi: uno desidera, l’altro no. È una lotta che bisogna combattere con forza volontariamente, con il nostro lavoro, con la nostra volontà. Questo scontro esiste naturalmente, è lo stato specifico dell’uomo, e lo dobbiamo usare per creare una terza cosa, un terzo stato differente dagli altri due, che e il Padrone, che e unito con qualcos’altro. Il compito è dunque qualcosa di preciso che rinforza questa lotta, perché con la lotta e solo con la lotta può nascere una nuova possibilità di essere. Per esempio, il mio organismo ha l’abitudine di fumare. Questo è il suo bisogno. Non desidero fumare: elimino quest’abitudine. Il bisogno è sempre lì, ma rifiuto di soddisfarlo. C’è una lotta, una lotta cosciente e volontaria che chiamo la terza forza. È la terza forza che sarà il fattore — “Io” — che concilia e crea l’equilibrio. Il corpo è un animale. La psiche è un bambino. Bisogna educare l’uno e l’altro. Prendere il corpo, fargli capire che deve obbedire, non comandare. Mettere ognuno al suo posto. Bisogna conoscere sé stessi, vedere cosa succede.


 G.I.Gurdjieff - Incontri con Gurdjieff - 1941-1943, p 197

Il vero amore - Gurdjieff

Il vero amore è la base di tutto, le fondamenta, la Sorgente. Le religioni hanno pervertito e deformato l’amore. Era tramite l’amore che Gesù compiva miracoli. Il vero amore unito al magnetismo. Tutte le vibrazioni accumulate creano una corrente. Questa corrente porta una forza d’amore. Il vero amore è una forza cosmica che passa attraverso di noi. Se lo cristallizziamo diventa un potere — il più grande potere nel mondo. Più avanti studierà il magnetismo nei libri, non importa quali, questo le darà del materiale. E con l’amore come base, sarà in grado di guarire i paralitici e far vedere i ciechi.


G.I.Gurdjieff - Incontri con Gurdjieff - 1941-1943, p 195











I suoi genitori sono Dio - Gurdjieff

Domanda: Noto in me stesso un’aridità, un’assenza di emozioni. Vivo nell’indifferenza oppure nell’ostilità. Cosa è necessario fare?

Gurdjieff: Lei mi interessa, voglio aiutarla. I suoi genitori sono ancora vivi? Non li abbiamo conosciuti, ma forse avevano delle anime. Forse hanno sofferto. Non possono farlo più dove sono, non hanno corpi. Deve fare qualcosa per loro. Deve pensare a loro. Deve figurarseli, vederli ancora, avere le loro facce davanti agli occhi, deve pensare a tutto ciò che deve loro. Lei è un piccolo pezzo di loro, della loro vita. Deve amarli, esprimere la sua gratitudine nei loro confronti. Pensi a tutto quel che hanno fatto per lei. Deve vedere i suoi errori verso di loro. Persista in questo, ricostruisca le scene in cui li ha fatti sofifire, magari piangere. Riviva le volte in cui è stato un bambino cattivo. Deve avere rimorso di coscienza. Rimorso. Bisogna soffrire volontariamente per rimediare. Bisogna pagare per il passato. Il passato dev’essere riparato. Cerchi nel suo passato, crei il rimorso. Dottore, faccia anche lei questo esercizio. Per il momento, i suoi genitori sono il suo Dio. Non può conoscere Dio. È troppo lontano. Non c’è posto per Lui in lei. I suoi genitori sono Dio, sono il futuro posto per Dio in lei. Deve loro tutto, la vita, tutto. lavori prima con loro; poi ci saranno altri esercizi.


G.I.Gurdjieff - Incontri con Gurdjieff - 1941-1943, pp 193-194

Tutti i piaceri sono merda - Gurdjieff

Tutti i piaceri sono merda. Tutti i piaceri la rendono schiavo. La sua soddisfazione. Ci sono due qualità di piacere; due qualità di sensazioni gradevoli. Un lato è il piacere oggettivo; se lavora bene e ottiene un risultato, può essere soddisfatto di sé. Questa è una buona soddisfazione che corona lo sforzo. Altri piaceri, meccanici, la distruggono. Ci si perde dentro. Sono tutti dannosi, eccetto il darsi rilassamento volontario, necessario per uno scopo.


G.I.Gurdjieff - Incontri con Gurdjieff - 1941-1943, p 193

Non bisogna sognare, bisogna fare - Gurdjieff

Ho passato quindici anni a imparare a non sognare. Non bisogna sognare, bisogna fare. Ci sono due stati: il sonno e lo stato di veglia. Quando uno dorme, deve dormire. Faccia una doccia fredda, si dia una vigorosa strofinata, stia in piedi per dieci minuti con le braccia estese e dormirà. Se si dorme bene, poi si è svegli per bene. Se si sogna, tutto è fatto per metà. Le associazioni non si fermano mai fino alla fine. Questa è la vita. Ma si può smettere di dare attenzione alle associazioni. I sogni o associazioni che continuano sono quelli che sono più abituali e quindi ricorrono.


G.I.Gurdjieff - Incontri con Gurdjieff - 1941-1943, p 189

Fanno funzionare i bambini come campanelli - Gurdjieff

L’educazione di merda, l’educazione fou-fou è anche questo. La chiami come vuole, io dico solo una parola: merda. Parlo male il francese, perciò chiamo tutto quello che è cattivo merda. Tutti qui hanno la stessa educazione. E specialmente in Francia l’ho notato, e ho avuto un’esperienza originale. Deve sapere che ho sempre delle caramelle in tasca, e quando vedo un bambino gliene do qualcuna. Col bambino c’è sempre qualcuno, padre, madre, zia. Dicono tutti la stessa cosa al bambino, senza eccezione: «Come si dice?» Automaticamente, un po’ per volta, il bambino dice grazie a tutti e non sente più nulla. Questa è una cosa idiota. Questa è merda. Quando un bambino desidera dirmi grazie, lo capisco. Parla un linguaggio che capisco e quello è il linguaggio che amo. Solo per sentirlo, solo per vederne gli impulsi, spendo ogni giorno cinquemila franchi in caramelle, per le quali pago quattrocentodieci franchi al chilo. Solo per vedere quegli impulsi. Ma quando si domanda a un bambino «Come si dice?» si uccide tutto. È merda, padre, madre. Uccidono il bambino per il suo futuro, e uccidono la mia buona volontà. È un buon esempio, questo, sa? Non so se lei lo capisce ma per me è molto caratteristico. Lo prendo come un esempio. Le persone preparano tutto meccanicamente, fanno funzionare i bambini come campanelli che suonano quando li si preme, come un pulsante elettrico. Si schiaccia questo o quell’altro bottone.


G.I.Gurdjieff - Incontri con Gurdjieff - 1941-1943, pp 158-159

 

 

Avete dimenticato il vero amore - Gurdjieff

Hig: Monsieur, vorrei porle un’altra domanda. Non capisco cosa possa essere l’amore cosciente. Non capisco perché la lucidità con cui si esamina la propria passione e ne svela la causa non lo uccida a sua volta.

Gurdjieff: Bene, dunque mettiamo che l’amore interessi solo le funzioni. È solo la polarità fisica che sta lavorando. Quando avrà pensato a questo, l’amore diventerà ripugnante per lei. È l’amore che provano tutti, che prova anche lei. Ma l’amore cosciente, quello è vero amore. Lei prova solo un amore basato sul sesso; è una malattia, una debolezza. Non può provare davvero l’amore. Quello che forse provava suo nonno. Per tutti oggi l’amore è basato sul sesso e il sesso sulla polarità. Perciò se una persona ha un naso fatto in un tal modo, lei la ama; se non ha un naso fatto così, lei non la ama. Il vero amore è oggettivo; ma a Parigi l’amore oggettivo non esiste. Avete usato la parola sentimento per il sesso, per le cose sporche; avete dimenticato il vero amore.


G.I.Gurdjieff - Incontri con Gurdjieff - 1941-1943, p 149

giovedì 21 dicembre 2017

Nevrotici del nostro tempo - Jung

Tra i cosiddetti nevrotici del nostro tempo ve ne sono molti che in altre epoche non lo sarebbero stati, non sarebbero stati cioè in disaccordo con se stessi. Parlo di coloro che non possono tollerare la perdita del mito, che non riescono a trovare la via di accesso verso un mondo soltanto esteriore, un mondo com’è visto dalla scienza, e non si soddisfano con intellettualistici giochetti di parole, che non hanno nulla a che vedere con la saggezza. Se fossero vissuti in un’epoca, in un’ambiente nel quale l’uomo attraverso i miti era ancora in rapporto con il mondo ancestrale e quindi con la natura sperimentata realmente e non vista solo dall’esterno avrebbero potuto evitare questo disaccordo con se stessi.
C.G. Jung

venerdì 15 dicembre 2017

la luce nella voce

Una voce per domarli, una voce per trovarli,
una voce per rassicurarli e nella luce liberarli..

martedì 12 dicembre 2017

La matematica - Florenskij

«Per la matematica, cerca non solo di ricordare semplicemente cosa e come fare, ma anche di capirlo e di apprenderlo come si apprende un pezzo musicale. La matematica non deve essere nella mente come un peso portato dall’esterno, ma come un’abitudine del pensiero: bisogna imparare a vedere i rapporti geometrici in tutta la realtà e a individuare le formule in tutti i fenomeni. Chi è capace di rispondere all’esame e di risolvere i compiti, ma dimentica il pensiero matematico quando non si parla direttamente di matematica, non ha appreso la matematica».

«La matematica è la più importante delle scienze che formano il pensiero: essa approfondisce, precisa, generalizza e lega in un unico modo la visione del mondo, educa e sviluppa, dà un approccio filosofico alla natura».

Pavel Aleksandrovič Florenskij, Non dimenticatemi. Dal gulag staliniano le lettere alla moglie e ai figli del grande matematico, filosofo e sacerdote russo

domenica 10 dicembre 2017

Conoscere - Pitagora

Conoscere l’Essenza Divina è la destinazione spirituale della nostra anima, che è stata mandata sulla Terra dal Creatore dell’Universo.

Pitagora
VI sec. a.C

Sono solo Danzette!

Dalle danze sacre di Gurdjieff a quelle dinamiche di Osho, dal Twist di Chubby Checker al nostro "andiamo a comandare" di Rovazzi, passando per la Tensegrity di Carlos Castaneda, agli esercizi di ricarica di Yogananda o alle danze rotanti dei dervisci sufi.

Bennato cantava "sono solo canzonette" e ora mi verrebbe da dire "sono solo danzette, non mettetemi alle strette!" ;)







sabato 9 dicembre 2017

Rendi perfetto il tuo cuore

Rendi perfetto il tuo cuore
e dà quiete al tuo pensiero:
in tal modo
si può conseguire la Via.

Neiye
Cina, IV sec. a.C.

Almeno Credo - Ligabue


credo a quel tale che dice in giro che l'amore porta amore credo se ti serve chiamami scemo ma io almeno credo
se ti basta chiamami scemo che io almeno
credo nel rumore di chi sa tacere
che quando smetti di sperare inizi un pò a morire
credo al tuo amore e a quello che mi tira fuori o almeno credo
credo che ci sia qualcosa chiuso a chiave e
che ogni verità può fare bene o fare male


Almeno credo
Ligabue
1999

venerdì 8 dicembre 2017

Maggio se ne va - Pino Daniele

Nuje ca cercammo Dio
stammo pè sempe annure
nuje ca cercammo 'o bbene
nun simmo maje sicuri
e nun c'abbassta niente
e cchiù n'amma sapè
nun simmo maje cuntenti
e intanto maggio se ne va
ce resta 'o friddo
ma quaccosa è allero
maggio se ne va
avanza 'o pede...


giovedì 7 dicembre 2017

Quelli Che Benpensano - Frankie HI-NRG MC


Sono tanti, arroganti coi più deboli,
zerbini coi potenti, sono replicanti,
Sono tutti identici, guardali,
stanno dietro a maschere e non li puoi distinguere.
Come lucertole s'arrampicano,
e se poi perdon la coda la ricomprano.
Fanno quel che vogliono si sappia in giro fanno
spendono, spandono e sono quel che hanno

Sono intorno a me, ma non parlano con me.
Sono come me, ma si sentono meglio
Sono intorno a me, ma non parlano con me.
Sono come me, ma si sentono meglio



mercoledì 6 dicembre 2017

lavoro inutile - Omar Pedrini

Scusa sono il fiume
ora ascoltami
non ti disperare
stai cercando Lei
se ti brucia il Cuore
non ti arrendere
cerca il traditore 
coraggioso Re








domenica 3 dicembre 2017

La Via

La Via, quando viene sperimentata dalla mente, è geniale

quando viene percepita attraverso gli occhi è bellezza

quando viene sentita con i sensi è grazia

quando viene consentita nel cuore ... è amore


venerdì 1 dicembre 2017

Metti in circolo il tuo Amore - Ligabue


Metti in circolo il tuo amore
come quando dici "perché no?"
Metti in circolo il tuo amore
come quando ammetti "non lo so"
come quando dici "perché no?"