venerdì 22 dicembre 2017

Corpo organico e corpo psichico - Gurdjieff

Ci sono due diverse cose sotto diverse leggi: primo, il corpo organico; secondo, il corpo psichico. Il corpo organico obbedisce alle sue leggi. Desidera solo soddisfare i suoi bisogni: mangiare, dormire, sesso. Non conosce altro. Non desidera altro. È un vero animale. Bisogna sentirlo come un animale. Bisogna sentirlo come un estraneo. Bisogna sottometterlo, allenarlo e farlo obbedire, invece che obbedire a esso.
Il corpo psichico conosce qualcos’altro rispetto al corpo organico. Ha altri bisogni, altre aspirazioni, altri desideri. Appartiene a un mondo diverso, è di un’altra natura. C’e un conflitto tra questi due corpi: uno desidera, l’altro no. È una lotta che bisogna combattere con forza volontariamente, con il nostro lavoro, con la nostra volontà. Questo scontro esiste naturalmente, è lo stato specifico dell’uomo, e lo dobbiamo usare per creare una terza cosa, un terzo stato differente dagli altri due, che e il Padrone, che e unito con qualcos’altro. Il compito è dunque qualcosa di preciso che rinforza questa lotta, perché con la lotta e solo con la lotta può nascere una nuova possibilità di essere. Per esempio, il mio organismo ha l’abitudine di fumare. Questo è il suo bisogno. Non desidero fumare: elimino quest’abitudine. Il bisogno è sempre lì, ma rifiuto di soddisfarlo. C’è una lotta, una lotta cosciente e volontaria che chiamo la terza forza. È la terza forza che sarà il fattore — “Io” — che concilia e crea l’equilibrio. Il corpo è un animale. La psiche è un bambino. Bisogna educare l’uno e l’altro. Prendere il corpo, fargli capire che deve obbedire, non comandare. Mettere ognuno al suo posto. Bisogna conoscere sé stessi, vedere cosa succede.


 G.I.Gurdjieff - Incontri con Gurdjieff - 1941-1943, p 197

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