sabato 6 maggio 2017

Kundabuffer e Kundalini - Gurdjieff

«Ovviamente nessuna verità insegnata dal Santo Buddha si è trasmessa fino ai nostri giorni.
Eppure... sì: la metà d'una parola di cui egli si è servito è giunta fino agli esseri attuali di quell'incomparabile pianeta.
La mezza parola è giunta loro in questo modo.
Il Santo Buddha, fra le altre cose, aveva spiegato agli esseri di Perlania come e in quale parte del corpo era stato innestato presso i loro antenati il famoso organo kundabuffer.
Disse loro che l'Angelo Luisos aveva fatto crescere in un certo modo quell'organo all'estremità inferiore del cervello che la Natura ha sistemato, in loro come in noi, lungo tutta la schiena nella "colonna vertebrale".
Il Santo Buddha disse loro:
"Per quanto le proprietà di quest'organo siano state interamente distrutte nei vostri antenati, il suo supporto materiale, situato all'estremità di quel cervello, è rimasto; e trasmettendosi di generazione in generazione, si trova ancor oggi in voi.
Tuttavia questo supporto materiale non ha più in voi alcun significato, e se la vostra esistenza trascorre in modo degno di esseri tricentrici potrà con l'andar del tempo essere completamente distrutto".
E proprio quando essi cominciarono a escogitare e inventare varie forme della loro famosa "sofferenza", si misero anche a fare i loro soliti "trucchi" con questa parola nel modo seguente.
La radice della seconda metà della parola coincideva per caso con quel che nella lingua del tempo significava "riflesso". E giacché avevano immaginato anche un modo rapido per distruggere il supporto materiale - senza affatto tener conto del tempo, come invece aveva consigliato il Santo Buddha - si misero a "fare sofismi" su quel nome e svilupparono, con l'aiuto della loro contorta ragione, la seguente argomentazione: "Quando quest'organo funzionava ancora, il suo nome comprendeva la radice della parola 'riflesso'. Ma dal momento che ne distruggiamo anche la base materiale, quel nome adesso deve contenere la radice di 'antico'". Ora, nella lingua del tempo "antico" si diceva "lana"; perciò, invece della parola "kundabuffer" si veniva ad avere la parola "kundalina".
In questo modo la metà della parola kundabuffer fu conservata, e di generazione in generazione pervenne infine ai tuoi beniamini attuali, accompagnata beninteso da mille svariati commenti.
I "sapienti" attuali danno anche un nome a questa parte del midollo spinale, a partire da complicate parole latine.
Oggi tutta la pretesa "filosofia indù" è basata a sua volta sulla famosa "kundalina", ed esistono su questa parola migliaia di "scienze" occulte, segrete o rivelate, che non spiegano proprio niente.
Ma che significato diano i sapienti terrestri attuali che coltivano le cosiddette "scienze esatte" a quella parte del midollo spinale, questo, caro figliolo, è un gran mistero.
Ed è diventato un mistero perché molti secoli fa questa spiegazione scientifica aderì tutt'a un tratto, senza ombra d'un motivo, al bellissimo neo che la famosa Sheherazade, insuperabile danzatrice araba, aveva per caso appena a destra del suo delizioso ombelico.
E la "spiegazione scientifica" è rimasta lì fino ad oggi in tutta la sua integrità...


G. I. Gurdjieff - I racconti di Belzebù a suo nipote, pp 202-204

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