lunedì 8 maggio 2017

Ricordate voi stessi - Ouspensky

D. Quando dite “ricordate voi stessi”, intendete con ciò il ricordare dopo esserci osservati, o ricordare le cose che sappiamo essere in noi?
R. No, esso va completamente separato dall’osservazione. Ricordare se stesso significa la stessa cosa che essere conscio di se stesso: “Io sono”.
Qualche volta ciò viene da sé; è una sensazione stranissima. Non è una funzione, né un pensiero, né un sentimento; è uno stato di consapevolezza diverso. Da sé viene soltanto per brevissimi momenti, generalmente in ambienti completamente nuovi, e allora uno si dice: “Che strano. Sto qui”. Questo è ricordare se stesso; in quel momento ricordate voi stessi.
Successivamente, quando cominciate a distinguere questi momenti, arrivate ad un’altra interessante conclusione: vi rendete conto che quanto ricordate della vostra infanzia sono barlumi di ricordi di voi stessi, in quanto tutto ciò che sapete dei momenti ordinari è che le cose sono accadute. Sapete che eravate là, ma non ricordate nulla con esattezza; mentre, se c’è quel lampo, allora ricordate tutto quello che circondava quel momento.


P. D. Ouspensky, La Quarta Via, p 15

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