lunedì 8 maggio 2017

L'illusione di un io unico - Ouspensky

Se cominciamo a studiarci ci imbattiamo prima di tutto in una parola che usiamo più di ogni altra: la parola ‘io’. Diciamo ‘io sto facendo’, ‘io sto seduto’, ‘io sento’, ‘io amo’, ‘io non amo’, e così di seguito. Questa è la nostra principale illusione, in quanto il maggior errore che facciamo riguardo a noi stessi è quello di considerarci come uno; parliamo di noi stessi come ‘io’, e supponiamo di riferirci sempre alla stessa cosa, mentre in realtà siamo divisi in centinaia e centinaia di ‘io’ differenti. In un certo momento, quando dico ‘io’, sta parlando una parte di me; e in un altro momento, quando dico ‘io’, è completamente un altro ‘io’ che parla. Non sappiamo di non avere soltanto un ‘io’, ma parecchi ‘io’ differenti, collegati con i nostri sentimenti e desideri, i quali non hanno un ‘io’ che li controlla. Questi ‘io’ cambiano continuamente; uno soffoca l’altro, uno rimpiazza l’altro, e tutta questa lotta forma la nostra vita interiore.


P. D. Ouspensky, La Quarta Via, p 9

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