Ripresi allora il mio cammino, ringraziando Dio per avermi concesso di soffrire a causa del suo Nome. Questo mi confortò, infiammando ancor più l’incessante preghiera del i cuore. Tutti questi avvenimenti non mi avevano affatto amareggiato; era come se fossero capitati a qualcun altro e io ne fossi stato soltanto spettatore. Persino le frustate avevo avuto la forza di sopportare! La preghiera riempiva di gioia il mio cuore e mi rendeva insensibile a tutto il resto.
Racconti di un pellegrino russo, p 146
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