H.: Monsieur Gurdjieff, talvolta il ricordo di me mi annoia. Attendo con impazienza la fine del tempo che ho stabilito per l’esercizio. È mostruoso. Eppure non riesco a evitarlo. Talvolta sento una meravigliosa pienezza, ma altre volte assolutamente niente. Non posso farci nulla, e quando questo stato viene non so a cosa sia dovuto.
Gurdjieff: Questo prova che l’automatismo è molto forte in lei, che ha molte debolezze, molte cagne, molti ‘risultati da sverginare”. Deve ucciderli. Come si può essere annoiati da una cosa divina?
H.: C’è qualcosa che manca, nel mio ricordo di me.
Gurdjieff: È un sintomo del fatto che ha in lei cose cattive. Tutto questo dev'essere ripulito per diventare degno di fare quest’esercizio. Metta dieci volte più attenzione nel ripulire il suo interno e renderlo degno. Lei non è degno. Ci sono troppe cagne. Capisce cosa chiamo cagne? Diverse cose cristallizzate in lei dalla vita, dall’educazione. Tutti questi risultati giocano il ruolo di fattori che creano associazioni che sorgono continuamente e ci trascinano con esse. Questi fattori sono molti. È impossibile ucciderli direttamente. Ma dobbiamo trasformarli in funzioni. Al momento giusto, uno di quei fattori diventa il suo “To” e la guida. Finché un vero “Io” non viene, il suo posto deve essere tenuto dalla testa — la testa deve giocare il ruolo dell’“Io”.
H.: Monsieur Gurdjieff, come riconoscere queste cagne, come sapere quali sono le peggiori? E allora, bisogna attaccarle, e come? O dovrei continuare con la procedura generale?
Gurdjieff: Generalmente, in ognuno queste cagne sono abituate a vivere intorno ai centri. È il loro posto. I fattori si cristallizzano a seconda del centro predominante. Abbiamo quattro centri, quattro località, quattro villaggi dove queste cagne vivono. In un villaggio sono molti, in un altro meno, in un altro ancora ce ne sono molto poche. In diverse persone ci sono minori o maggiori quantità di cagne in ogni villaggio. Questi villaggi sono: pensiero, sentimento, sensazione e sesso, che è un villaggio molto importante. Una persona ha più cagne in un villaggio, un’altra in un altro. Dipende da quale villaggio ha più abitanti. Il mio consiglio, dato che mi ha chiesto... mi ripeta la sua domanda.
[H. ripete la sua domanda]
Gurdjieff: In generale, per uccidere le cagne affinché non le creino più problemi, e non abbiano più il potere di far presa sul suo “Io”, il mio consiglio è il seguente, e vale per tutti. La prima cosa da fare è liberarsi delle cagne nel villaggio del sesso. Poi negli altri. Ma prima deve liquidare questo animale interiore. In seguito trasferirà la sua attenzione agli altri villaggi. Se conosce questa regola, cercherà di trovare con quale villaggio continuare. Ma come legarle? Prima di tutto si dà il compito di non lasciar mai che le cagne vadano avanti come prima.
Le colpisca una volta sulla testa. Una volta che ha riconosciuto il suo nemico, il suo compito è combatterlo. Forse è il suo vero nemico. Una dopo l’altra, lei conquista queste cagne. E poi passa oltre, a un altro villaggio. In questo modo sconfiggerà gradualmente i suoi nemici. Ripeto, non è questione di ucciderle. Se qualcosa è cristallizzato, è per sempre. Potrebbe anche dimostrarsi una risorsa se la usa come materiale, come funzione. Ma non devono mai avere il controllo, non gli si deve mai permettere di fissare il suo “Io” e prenderne possesso. Questo dovrebbe essere il suo compito. E questo vale per tutti voi qui.
G.I.Gurdjieff - Incontri con Gurdjieff - 1944-1946, pp 81-84
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