domenica 29 aprile 2018

Rimorso e Depressione - Gurdjieff

Dr. Aboulker: La ricerca del rimorso mi ha portato alla depressione. Devo star facendo l’esercizio nel modo sbagliato. Come dovrei cercare di trovare il rimorso?

Gurdjieff: Per fare esperienza del rimorso è necessario risvegliare la vera volontà di ricordare un vero scopo. Deve distruggere la tranquillità.

Dr. Aboulker: Ho sentito dei lampi di rimorso due o tre volte. Ma non so come farlo succedere. Quando lo cerco intenzionalmente, non ricatturo quella qualità ma trovo il genere che mi deprime.

Gurdjieff: Quando il rimorso viene senza amor proprio, ci dà il desiderio di qualcosa di meglio. Ma quando è mischiato all’amor proprio diventa un peso. L'effetto del vero rimorso è odio per sé stessi, ripugnanza verso sé stessi. Queste due cose costituiscono il vero rimorso di coscienza.

Dr. Aboulker: Una volta, quando l’ho sentito, ne sono stato nauseato, letteralmente.

Gurdjieff: Deve sentirne molto per uccidere il suo nemico. Quando sente questa depressione, dovrebbe fare l'esercizio dell’“Io sono”, e poi non dovrà più temere di diventare depresso. Solo attraverso questo impulso può trascendere la sua nullità. Dovrebbe gioire che un impulso abbia risvegliato in lei una vera volontà di cambiare. Non deve fare tante cerimonie con l’amor proprio. L’amor proprio è il suo più grande nemico. Bisogna punirsi senza pietà contro questa lurida creatura. Non solo lei, ma tutti. Il sentimento di rimorso può rimediare a tutte le cose, a tutti gli errori dei suoi genitori, dei suoi educatori, dei suoi compagni d’infanzia. Deve acquisire la libertà interiore che la renderà degno di diventare un candidato per l’uomo futuro. Mio caro dottore, questo è quel che le consiglio ed è una cosa molto difficile. Non è gradevole, ma non è colpa mia. Se desidera avere un futuro, provi questo nel presente. Più ne fa esperienza, più possibilità ha per il futuro. Deve riuscire a portare il rimorso di coscienza fino a un punto in cui diventa odio di sé e odio del suo passato, dei suoi genitori, del modo in cui è stato allevato. Maledica tutto. Chieda al suo ideale di aiutarla a portare il fardello e diventarne degno. Da un lato maledice il suo passato; dall’altro, in nome del suo futuro, dà la sua parola — contro questa maledizione — di aiutarli [i genitori] quanto più può. Deve raggiungere un punto in cui la coscienza parla in lei senza pietà.

Madame Etievan: Ho avuto esperienza della stessa depressione del dottore, ma non ce l’ho più. Mi trovo a essere com’ero prima.

Gurdjieff: Ho un sospetto: forse si sta abituando a ciò automaticamente. Anche questo è male, un'idea fissa. Non ci si può abituare al rimorso; deve penetrare sino al sé interiore. Se ci si abitua, lo rende automatico; diventa esterno, senza peso, lo fa solo con la sua testa. Sta sprecando il suo tempo. Ricominci in modo più spietato. Deve farlo con i tre centri, non solo con la testa.


 G.I.Gurdjieff - Incontri con Gurdjieff - 1944-1946, p 37-39

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