La sua andatura, i suoi gesti non erano mai precipitosi, ma, come quelli di un montanaro o di un contadino, erano legati al ritmo dalla respirazione.
Ricordo il giorno in cui, per il ritardo ad un appuntamento che mi aveva fissato, avevo percorso precipitosamente l'avenue Carnot e salito le scale quattro a quattro. Cominciavo a farfugliare una scusa quando egli lasciò semplicemente cadere su di me queste parole: "Mai affrettare".
[..]
Rivolgendosi un momento dopo al mio vicino: "Direttore! faccia sempre una sola cosa alla volta, quella del momento presente. Ma la faccia bene, ci stia tutto intero. Pazienza se in questo frattempo affari di molti milioni attendono alla porta. L'uomo ha sempre in ballo sette cose; se egli fa come ho detto, anche per una piccola cosa, le altre sei cose si faranno tutte da sole ".
René Zuber, Monsieur Gurdjieff, ma lei chi è?, pag 6-28
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