sabato 4 febbraio 2017

Versione virile del Vangelo - Gurdjieff

Avevo annotato un giorno in un taccuino una riflessione che mi si imponeva:
«Questo insegnamento è una versione virile del Vangelo».
A quando data questa annotazione? Non lo so ma sicuramente ad un'epoca in cui non avevamo ancora avuto tra le mani né i "Frammenti di un insegnamento sconosciuto''' né alcuno dei libri propriamente detti di Gurdjieff(8). Avremmo altrimenti potuto verificare che lui stesso ha esattamente definito il suo insegnamento come un esoterismo cristiano.
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Nell'istante in cui mi attraversò, come un lampo di fuoco, l'idea che l'insegnamento non era altro che una versione del Vangelo in un linguaggio diverso, fui preso da una gran-de gioia e allo stesso tempo da una certa inquietudine. Perché? Diciamo, per semplificare, che avevo la sensazione di entrare in un territorio riservato. Perché il Cristianesimo non ò nato ieri ed appartiene di diritto ai santi e ai dottori della Chiesa. In più, nonostante ai nostri giorni sia universalmente messo in dubbio, è chiaro che esso è il fondamento delle nostre istituzioni, dei nostri codici, della nostra etica ed impregna molto profondamente i nostri pensieri.
Era possibile che non l'avessimo fino ad allora riconosciuto nell'insegnamento sconosciuto?
Per riconoscerlo sotto una forma che non avevamo mai visto avremmo dovuto poterne gustare l’essenza (che conserva il suo sapore attraverso tutti i cambiamenti dell'apparenza). L'essenza del Cristianesimo? Non ci si aspetti che provi a definire qualcosa che appare al di là di ogni definizione. Tuttavia sarebbe ingiusto volerlo ignorare del tutto.
Quando apro il Vangelo ne traggo un'ispirazione molto forte. È una lettura ardente, costellata di parole di un'intelligenza così acuta che non le si dimentica più: Perché osservi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio?.(9)
Essi chiedevano questo, per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: «Chi di voi è senza peccato scagli per primo la pietra contro di lei». (l0)
«E’ lecito o no pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché mi tentate? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Di chi è questa immagine e l'iscrizione?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio». (ll)
Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? (l2) Voi siete il sale della terra. Ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salalo? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini (l3) Queste parole che sono state citate e raccontate tanto spesso da poterle credere spogliate, come dell'alcool troppo a lungo invecchiato, sono ancor oggi altrettanto palpitanti di vita.
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Gurdjieff non affrontava spesso questo problema con noi, poiché egli riteneva nulla la nostra competenza in questo campo.
«Immaginate - egli scrive - che un Europeo colto, cioè un uomo che non sa niente della religione, incontri la possibilità di una via religiosa. Egli non vedrà niente ecc. ecc. ...».
Quando Ouspensky chiede a Gurdjieff «qual è il rapporto dell'insegnamento che voi esponete con il cristianesimo come noi lo conosciamo», si attira questa risposta: «Non so quello che voi sapete sul cristianesimo. Bisognerebbe parlare a lungo per chiarire ciò che voi intendete con questo termine. Ma ad uso di coloro che sanno, direi, se volete, che questo insegnamento è cristianesimo esoterico.» (l4)
 Gurdjieff ha parlato in questi termini a degli allievi che possiamo definire "cristiani" (con tutte le restrizioni che si impongono) poiché essi appartenevano alla Russia di prima della rivoluzione d'Ottobre e la loro ricerca personale li aveva spinti sia a provare di liberarsi da un'influenza che li aveva delusi sia, al contrario, a esplorarne gli arcani per ritrovarne il significato essenziale.
È cristiano, egli spiegò un giorno agli allievi venuti dall'America e dall'Inghilterra per raggiungerlo al Prieuré di Avon, soltanto colui che è capace di mettere in pratica i comandamenti di Cristo. Facendo allusione al comanda mento ben noto che prescrive di amare il prossimo come se stessi, chiese chi ne fosse capace.
«A seconda che abbiate preso o meno una tazza di caffè, può darsi che amerete o non amerete.(l5)
«Dott. X, se vi si percuote sulla guancia destra, forse voi porgerete la sinistra?
«I comandamenti esistono come un ideale ma la scienza che ci renderebbe capaci di osservarli, è perduta. Essa costituisce tuttavia l'altra metà del cristianesimo, il suo esoterismo ed è stata conservata in alcune scuole. Ognuno potrà esservi iniziato durante un soggiorno all'Istituto che si è appena aperto al Prieuré, a condizione di risentirne la necessità».
Così egli ha parlato del cristianesimo ma soltanto a delle persone che ne avevano una certa conoscenza.
Si sa, comunque, quanto poco a lui importasse l'etichetta. Ebreo, cristiano, buddista, lamaista, islamico ... appena si va fino al midollo si tocca, sotto appellativi diversi, la stessa verità.
Aveva già spiegato queste cose ai suoi allievi di Mosca nel 1916 e di questo noi possediamo la relazione molto precisa che ne ha fatto Ouspensky:
«Ricordate - egli diceva - che ogni vera religione, e parlo di quelle che furono create con uno scopo preciso da uomini realmente sapienti, comporta due parti. La prima in-segna ciò che deve essere fatto. Questa parte cade nel dominio delle conoscenze generali e si corrompe con il tempo nella misura in cui si allontana dalla sua origine. L'altra parte insegna come fare ciò che insegna la prima. Questa parte è conservata segretamente in alcune scuole e con il suo aiuto è sempre possibile rettificare ciò che è stato falsato nella prima parte o di ripristinare ciò che è stato dimenticato.
«Senza questa seconda parte non può esservi conoscenza della religione o, in ogni caso, questa conoscenza rimane incompleta e molto soggettiva.
«Questa parte segreta esiste nel cristianesimo quanto in tutte le altre religioni autentiche ed insegna come seguire i precetti di Cristo e ciò che essi significano realmente»'l6}.


René Zuber, Monsieur Gurdjieff, ma lei chi è?

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