venerdì 3 febbraio 2017

Non identificazione e spiritualisti - Gurdjieff

"Non importa quel che un uomo faceva prima o che prima l'interessava. Quando arriva al punto di essere deluso dalle vie accessibili, vale allora la pena di parlargli delle nostre idee, poiché può venire al lavoro. Ma se egli continua a pensare di poter trovare qualche cosa con l'abituale modo di vivere, o di non aver ancora esplorato tutte le vie, o di potere, da solo, trovare o fare qualsiasi cosa, ciò significa che non è ancora pronto. Non dico che debba buttare all'aria tutto ciò che era abituato a fare prima. Ciò sarebbe del tutto inutile. No, sovente è persino meglio che continui a vivere come era solito vivere. Ma ora deve rendersi conto che si tratta soltanto di una professione, o di una abitudine o d'una necessità. Da questo momento la situazione cambia: sarà capace di non 'identificarsi'.

"Non vi è che una sola cosa incompatibile con il lavoro, ed è 'l'occultismo professionale'. Tutti questi 'spiritualisti', tutti questi guaritori, chiaroveggenti od altri, e persino la maggior parte di coloro che li seguono, non hanno alcun valore per noi. Dovete sempre ricordarvene e fare attenzione di non dire loro troppo, poiché si servirebbero di tutto ciò che avranno imparato da voi, per imbrogliare la gente.


P.D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto - la testimonianza di otto anni di lavoro come discepolo di G. I. Gurdjieff, pag 270

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