I compiti assegnati agli allievi riguardavano invariabilmente il funzionamento giornaliero della scuola: giardinaggio, cucina, pulizie della casa, cura degli animali, mungitura, preparazione del burro: tali compiti veniva no quasi sempre svolti come attività di gruppo. Come appresi più tardi, il lavoro di gruppo era considerato di importanza vitale: personalità diverse fra loro, lavorando insieme, producevano conflitti umani, personali; i conflitti producevano frizioni, le. frizioni rivelavano caratteristiche che, se osservate, potevano rivelare il «sé». Uno dei tanti scopi della scuola era «guardare te stesso così come gli altri ti vedono»; guardare se stessi come a distanza; esser capaci di criticare quel sé obiettivamente; ma, all'inizio, semplicemente guardarlo. Un esercizio che doveva esser praticato incessantemente, durante qualsiasi attività fisica, veniva definito «l'auto-osservazione», o anche «opporre l'io al lui», dove «io» è la (potenziale) coscienza, «lui» il corpo, lo strumento.
Fritz Peters, La mia fanciullezza con Gurdjieff, pag 10
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