mercoledì 11 gennaio 2017

L'uomo autentico e la quercia - Gurdjieff

Poi mi chiese di guardare fuori dalla finestra e di dirgli quello che vedevo. Risposi che l'unica cosa che vedevo era una quercia. E cosa c'era su quella quercia? Glielo dissi: ghiande.

« Quante ghiande? »

Quando risposi, piuttosto incerto, che non lo sapevo, ribatté spazientito : << Non ti chiedo questo. Indovina quante! ».

Dissi che pensavo che ce ne fossero parecchie migliaia.

Fu d'accordo, poi mi domandò quante ghiande sarebbero diventate delle querce. Risposi che pensavo che solo cinque o sei, forse meno, sarebbero diventate alberi.

Assentì, aggiungendo : « Forse solo una, forse nessuna. Si deve imparare dalla Natura. L'uomo è anche un organismo. La Natura fa molte ghiande, ma la possibilità di diventare alberi esiste solo per poche di loro. Lo stesso accade all'uomo - molti uomini nascono, ma solo pochi crescono. La gente pensa che questo sia uno spreco, che la Natura sprechi. Non è così. ll resto diventa fertilizzante, ritorna nella terra e crea possibilità per un maggior numero di ghiande, di uomini, di alberi - per un maggior numero di uomini autentici. La Natura dà sempre - ma dà solo possibilità. Per diventare una vera quercia, o un vero uomo, si deve fare uno sforzo. La mia opera, quest'Istituto, non è per il fertilizzante, tu lo capisci; è per l'uomo autentico, solamente per lui. Ma devi anche capire che il fertilizzante è necessario alla Natura: la possibilità per un albero autentico, per un uomo autentico, dipende anche da questo fertilizzante ».


 Fritz Peters, La mia fanciullezza con Gurdjieff, pp 47-48

Nessun commento:

Posta un commento