"Tutto ciò che è stato detto finora si riferisce a gruppi reali collegati ad un lavoro reale, il quale, a sua volta, si ricollega a ciò che abbiamo chiamato la 'quarta via'. Ma vi sono numerose pseudo vie, pseudo gruppi, pseudo lavoro, che non sono altro che imitazione esteriore.
"Non si tratta nemmeno di 'magia nera'.
"Mi è stato spesso chiesto che cosa sia la 'magia nera', ed ho risposto che non vi è nessuna magia rossa, né verde, né gialla. Vi è meccanicità, cioè 'ciò che capita', e vi è il 'fare'. 'Fare' è magico, e non vi è che un modo di 'fare'. Non possono esservene due. Ma può esservi una falsificazione, una imitazione delle apparenze esteriori del 'fare', che non può dare alcun risultato oggettivo, ma che può ingannare le persone ingenue e suscitare in esse la fede, l'infatuazione, l'entusiasmo e persino il fanatismo.
"Questo è il motivo per cui, nel vero lavoro, cioè nel vero 'fare', non è più possibile alcuna infatuazione. Ciò che definite magia nera è fondato sull'infatuazione e sulla possibilità di giocare sulle debolezze umane. La magia nera non significa, in nessun modo, una magia del male. Vi ho già detto che nessuno fa mai del male per amore del male o nell'interesse del male. Ognuno fa sempre tutto nell'interesse del bene così come egli lo comprende. Nello stesso modo, è del tutto erroneo affermare che la magia nera è necessariamente egoista, che nella magia nera l'uomo mira obbligatoriamente ad ottenere dei risultati per se stesso. Niente è più falso. La magia nera può essere molto altruista, può perseguire il bene dell'umanità, può proporsi di salvare l'umanità da mali reali o immaginari. Ma ciò che può essere chiamato magia nera ha sempre un carattere definito. Questo carattere è la tendenza a servirsi delle persone per qualche scopo, anche il migliore, senza che essi lo sappiano o senza che comprendano, sia suscitando in essi la fede e l'infatuazione, sia agendo su di essi con la paura.
"Ma a questo riguardo occorre tener presente che un 'mago nero', buono o cattivo che sia, ha dovuto passare attraverso una scuola. Egli ha imparato qualche cosa, ha inteso parlare di qualche cosa, sa qualche cosa; egli è semplicemente un 'uomo educato a metà' che è stato allontanato da una scuola, oppure che l'ha lasciata avendo deciso che ne sapeva ormai abbastanza, che si rifiutava di restare più a lungo sotto la tutela di qualcuno, e che poteva lavorare indipendentemente e anche dirigere il lavoro degli altri. Ogni lavoro di questo genere può produrre solamente risultati soggettivi, cioè non può che deludere sempre di più e aumentare il sonno invece di diminuirlo. Si possono nondimeno apprendere certe cose da un mago nero, sebbene in modo sbagliato. Può persino capitargli, per caso, di dire la verità. È per questo motivo che io vi dico che vi è ben peggio della 'magia nera'. Per esempio, tutte le specie di società 'spiritistiche', 'teosofiche' e altri gruppi 'occultistici'. Non soltanto i loro maestri non sono mai stati in una scuola, ma non hanno nemmeno mai incontrato qualcuno che sia stato in contatto con una scuola. Il loro lavoro non è che scimmiottatura. Ma un lavoro imitativo di questo genere procura una grande soddisfazione. Qualcuno si prende per un 'maestro', gli altri si prendono per 'discepoli' e tutti sono contenti. Nessuna realizzazione della propria nullità può essere ottenuta in questo modo; e se qualcuno afferma di aver raggiunto questo risultato, non fa che illudere e ingannare sé stesso, quando non si tratti di pura menzogna. Al contrario, anziché realizzare la propria nullità i membri di queste società realizzano la loro propria importanza e accrescono la loro falsa personalità.
"All'inizio, non vi è nulla di più difficile che il verificare se il lavoro è giusto o falso, se le direttive ricevute sono corrette o sbagliate. La parte teorica del lavoro può essere in questo caso utile, perché permette ad un uomo di giudicare più facilmente questo aspetto del lavoro. Egli sa ciò che conosce e ciò che ignora. Egli sa ciò che può essere o non essere imparato con mezzi ordinari. E se impara qualcosa di nuovo, qualcosa che non può essere imparato in modo ordinario, a partire dai libri o seguendo dei corsi, tutto ciò è fino a un certo punto una garanzia che l'altro aspetto, quello pratico, può anche essere giusto. Ma ciò è naturalmente ben lontano dall'essere una garanzia sufficiente, perché anche in tal caso sono possibili degli errori. Tutte le società, tutti i circoli occultistici o spiritualistici affermano di possedere un insegnamento nuovo. E vi è gente disposta a crederlo.
"In gruppi correttamente organizzati non si richiede alcun atto di fede, si domanda solo un po' di fiducia e per di più per poco tempo; poiché più presto un uomo comincerà a percepire in sé stesso la verità di ciò che viene detto, tanto meglio sarà per lui.
P.D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto - la testimonianza di otto anni di lavoro come discepolo di G. I. Gurdjieff, pp 251-253
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