"Sovente, la seconda barriera è la conquista della paura. L'uomo ordinario ha numerose paure inutili, immaginarie. Menzogne e paure, questa è l'atmosfera in cui vive. E la conquista della paura non è meno individuale della conquista della menzogna. Ogni uomo ha le sue particolari paure, paure che non appartengono che a lui. Occorre che le scopra e che poi le distrugga. Le paure delle quali parlo sono abitualmente legate alle menzogne nelle quali l'uomo vive. Dovete comprendere che queste paure non hanno niente in comune con la paura dei ragni, dei topi, del buio, o con le paure nervose inesplicabili.
"La lotta contro la menzogna in se stessa e la lotta contro le paure, costituiscono il primo lavoro positivo che un uomo deve fare.
"Occorre convincersi in generale che gli sforzi positivi e persino i sacrifici che si fanno nel lavoro non giustificano e non scusano gli errori che possono seguire. Al contrario, ciò che è perdonabile in un uomo che non ha mai fatto sforzi e che non ha mai sacrificato nulla, è imperdonabile per un altro che ha già fatto grandi sacrifici.
"Ciò sembra ingiusto, ma occorre comprendere questa legge. Esiste un conto aperto, in un certo modo, per ogni uomo. I suoi sforzi e i suoi sacrifici sono registrati su di una pagina del Gran Libro e i suoi errori e le sue malefatte sull'altra. Ciò che è scritto sul lato positivo non può mai riscattare ciò che è scritto sul lato negativo. Ciò che è registrato sul lato negativo può essere solamente cancellato dalla verità, cioè da una confessione fervida e totale a se stesso e agli altri, e soprattutto al maestro. Se un uomo vede il suo errore, ma continua a cercarsi delle giustificazioni, questo errore, anche se piccolo, può distruggere il risultato di interi anni di lavoro e di sforzi. Nel lavoro, di conseguenza è sovente preferibile ammettere la propria colpevolezza anche quando non si è colpevoli. Ma anche questa è una questione delicata e bisogna guardarsi da ogni esagerazione; altrimenti il risultato sarà ancora la menzogna, una menzogna ispirata dalla paura".
P.D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto - la testimonianza di otto anni di lavoro come discepolo di G. I. Gurdjieff, pp 256-257
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