martedì 7 marzo 2017

Evoluzione e processo equilibrato - Gurdjieff

"Noi non abbiamo indizi che ci permettano di precisare in quale periodo dell'evoluzione planetaria ci troviamo, né se la terra e la luna avranno o no il tempo d'attendere che la vita organica si sviluppi fino allo stadio voluto della sua evoluzione. Ma coloro che sanno, naturalmente, possono avere delle informazioni esatte in proposito, ossia possono definire in quale fase della loro evoluzione si trovino la terra, la luna e l'umanità. Per quel che ci concerne, noi non possiamo sapere, ma dovremmo ricordarci che il numero delle possibilità non è mai infinito.

"D'altra parte se esaminiamo la vita dell'umanità quale nei la conosciamo sul piano storico, non dovremmo convenire che l'umanità gira in un circolo vizioso? Essa distrugge nel corso di un secolo tutto ciò che ha costruito in un altro, ed essa paga attualmente il suo progresso meccanico degli ultimi cento anni, con la perdita di molti altri valori, forse ben più preziosi, a spese dei quali è avvenuto questo progresso. In generale, ci sono tutte le ragioni per pensare e affermare che l'umanità è attualmente in un periodo di stagnazione; e di qui al declino ed alla degenerazione il passo è breve. Una stagnazione significa che un processo si è equilibrato. L'apparizione di una qualità qualsiasi provoca immediatamente l'apparire di un'altra qualità di natura opposta. La crescita del sapere in un campo comporta la crescita dell'ignoranza in un altro; la raffinatezza porta con sé la volgarità, la libertà, la schiavitù, il retrocedere di certe superstizioni favorisce lo sviluppo di altre, e così di seguito.

"Ora, ricordando la legge d'ottava, vedremo che un processo equilibrato che si effettua in un certo modo non può essere modificato a volontà in un momento qualsiasi. Un cambiamento può intervenire, una nuova via può essere presa, soltanto a certi 'incroci'. Nell'intervallo tra un 'incrocio' e l'altro nulla può essere fatto. E se un processo passa per un 'incrocio' senza che nulla accada, senza che niente sia fatto, è già troppo tardi: il processo continuerà a svilupparsi secondo leggi meccaniche; anche se coloro che prendono parte a questo processo vedono l'imminenza di una distruzione totale, non saranno in grado di far niente. Lo ripeto, ci sono cose che non possono essere fatte se non in certi momenti, cioè a questi 'incroci' che, nelle ottave, abbiamo definito gli intervalli mi-fa e si-do.


P.D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto - la testimonianza di otto anni di lavoro come discepolo di G. I. Gurdjieff, pp 340-341

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