lunedì 13 marzo 2017

Tensione e rilassamento muscolare - Gurdjieff

"Vi parlerò ora di un certo difetto di funzionamento del corpo che in ogni caso è indispensabile correggere. Finché persiste, nessun lavoro,sia morale che spirituale può essere compiuto in maniera corretta.

"Vi ricorderete che quando abbiamo parlato del lavoro di 'una fabbrica a tre piani' vi ho spiegato che la maggior parte della energia elaborata dall'officina è consumata in pura perdita e specialmente in tensione muscolare. Questa tensione muscolare inutile assorbe una quantità enorme di energia. Nel lavoro su di sé l'attenzione deve anzi tutto essere rivolta a questo.

"A proposito del lavoro dell'officina in generale, è indispensabile stabilire che l'aumento della produzione non può avere alcun senso,finché un tale spreco non è stato arrestato. Se la produzione è accresciuta, mentre lo spreco rimane senza freno e nulla viene fatto permettervi fine, la nuova energia prodotta aumenterà unicamente questo inutile spreco e potrà persino far sorgere dei fenomeni malsani. L'uomo deve dunque prima di iniziare qualsiasi lavoro fisico su sé stesso, imparare a osservare e a sentire la propria tensione muscolare: deve essere capace di rilassare i muscoli quando è necessario, cioè far cadere la tensione inutile dei muscoli".

G. ci insegnò un gran numero di esercizi relativi al controllo delle tensioni muscolari come pure certe posizioni adottate nelle scuole, perla preghiera e la contemplazione, che un uomo non può prendere se non sa come ridurre la tensione inutile dei suoi muscoli. Tra queste si trovava la postura detta di Budda, con i piedi posati sulle ginocchia e un'altra più difficile ancora, di cui dava una dimostrazione perfetta,e che noi non eravamo capaci di imitare che in modo molto approssimativo.

Per prendere quest'ultima posa G. si inginocchiava poi si sedeva (senza scarpe) sui talloni, coi piedi stretti l'uno contro l'altro (era già molto difficile star seduti così sui talloni per più di un minuto o due). Dopo di che alzava le braccia e tenendole al livello delle spalle si piegava lentamente all'indietro fino al suolo e si distendeva, sempre con le gambe premute sotto di sé. Rimasto disteso in questa posizione per un certo tempo, si rialzava con la stessa lentezza, colle braccia tese,poi s'allungava di nuovo e così via.

Ci insegnò il rilassamento graduale dei muscoli, cominciando sempre dai muscoli della faccia, e ci diede diversi esercizi al fine di 'sentire' a volontà le mani, i piedi, le dita, ecc... L’idea della necessità di un rilassamento muscolare non era per niente un'idea nuova, ma la spiegazione di G., secondo la quale il rilassamento dei muscoli del corpo doveva incominciare da quelli del viso, era per me completamente nuova; non avevo mai incontrato niente di simile nei manuali di 'yoga' né in libri di fisiologia.

[..]

Avevamo cominciato a praticare gli esercizi di rilassamento muscolare che ci portavano a risultati molto interessanti. Così uno di noi si trovò all'improvviso in grado di far cessare una dolorosa nevralgia del suo braccio. D'altronde il rilassamento muscolare aveva un grande effetto sul sonno vero e proprio e chiunque facesse seriamente questi esercizi,presto notava che riposava molto meglio, pur avendo bisogno di meno ore di sonno.


P.D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto - la testimonianza di otto anni di lavoro come discepolo di G. I. Gurdjieff, pp 386-388

 

 

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