Fino al 1924, G.I. Gurdjieff aveva insegnato alla maniera orientale,
comunicando le sue idee a un piccolo gruppo di allievi, sempre e solo in
modo diretto sia nella teoria che nella pratica, senza mai permetter
loro di trascrivere le indicazioni ricevute. Ma quell'anno, in seguito a
un grave incidente, egli ritenne che fosse giunto il momento di far
conoscere l'insieme delle sue idee "in una forma accessibile a tutti".
Si trattava cioè di evocarle in un libro che potesse suscitare nel
lettore sconosciuto una nuova e inabituale corrente di pensieri; perciò
egli decise di adottare la forma, comune alle grandi tradizioni, di un
racconto mitico "su scala universale" e tuttavia centrato sul problema
essenziale: il significato della vita umana. Allora, pur senza
abbandonare le sue altre attività, si piegò al mestiere di scrittore,
con la prontezza e il vigore che lo caratterizzavano e con quell'abilità
artigianale che in gioventù gli aveva permesso di imparare tanti altri
mestieri. L'opera fu scritta in condizioni spesso difficili e nei luoghi
più disparati. Man mano che procedeva la stesura, egli ne faceva
leggere ad alta voce i brani, che poi rielaborava. Qualche anno più
tardi, portato a termine il suo compito, Gurdjieff non aveva scritto
solo un libro, bensì una serie di libri. A questo insieme monumentale
egli diede come titolo Di tutto e del Tutto. I Racconti di Belzebù a suo
nipote ne costituiscono la prima parte. Sin dall'inizio intorno al
libro si crea una leggenda: il suo carattere insolito fa sì che molti lo
dichiarino impubblicabile. E tuttavia nel 1948, un anno prima della sua
morte, Gurdjieff ne fa preparare l'edizione in diverse lingue, e nel
'50 viene pubblicato simultaneamente in America, in Inghilterra e in
Austria. Da allora è stato tradotto e pubblicato in decine di paesi, e
in Italia la prima edizione, da lungo tempo esaurita, viene oggi
ripresentata in versione riveduta. Se la pubblicazione di questo libro è
stata sin dall'inizio un avvenimento culturale, essa è certamente ancor
più un avvenimento umano: giacché si rivolge a chiunque porti in sé le
domande fondamentali a cui, a suo avviso, né la scienza né la filosofia
moderna hanno dato risposta. Questo libro sarà allora un'avventura forse
difficile in una terra sconosciuta e sconcertante ma, se ha risvegliato
il desiderio di viverla, sarà certamente un'avventura straordinaria.
http://www.neripozza.it/collane_dett.php?id_coll=1&id_lib=279
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