Se
vuoi eliminare il dominio della mente su di te, distruggi tutte le
identificazioni che hai con essa. Un pensiero nasce dentro di te – non
diventare tutt’uno con esso! Perché se lo fai, gli dai forza. Rimani
invece a distanza, come se ti trovassi a lato della strada e guardassi
la gente passare. Guarda il pensiero come se fosse una nuvola su in alto
nel cielo, mentre tu sei lontano, sulla terra. Non identificarti, non
diventare tutt’uno con i tuoi pensieri. Non dire: “Questo è il mio
pensiero”. Appena dici ‘mio’, ti sei identificato e, appena ti sei
identificato, tutta la tua energia fluisce verso quel pensiero. È questa
energia che ti rende schiavo; ed è la tua stessa energia! Non
identificarti. Quando cominci a prendere le distanze dai tuoi pensieri,
essi iniziano a perdere forza e a diventare senza vita, perché non
ricevono più energia.
Aspetta la pausa
Quando
arriva la rabbia, mettiti da una parte, a distanza, e osservala. Lascia
che cresca e permei tutto il tuo corpo. Ti avvolgerà da ogni lato.
Lasciala fare! Devi solo ricordarti una piccola cosa – tu non sei la tua
rabbia. Non avere fretta di saltarci dentro, perché allora sarà
difficile uscirne. Osservala, ma rimani fermo su di un punto: se davvero
devi rispondere alla persona che ti ha insultato, fallo quando la
rabbia è scomparsa. Per nessuna ragione fallo prima di allora.
All’inizio
sarà difficile, sarà davvero arduo. Dovrai essere molto vigile, stare
in guardia, ma pian piano diverrà più facile. Più grande è la distanza
che crei tra te stesso e i tuoi pensieri, meglio riuscirai a prendere il
controllo. Ma tu stai così vicino ai tuoi desideri da dimenticarti
perfino che c’è una distanza tra te e loro, che tra voi due c’è un
intervallo vuoto, una pausa.
Inizia
da oggi. I risultati non verranno subito, perché la vicinanza,
l’associazione con i tuoi pensieri, è esistita per vite e vite. Questi
vecchi rapporti non possono essere spezzati in un giorno; ci vorrà
tempo, ma anche un piccolo sforzo da parte tua produrrà dei risultati,
perché questa è una falsa identificazione.
Fino
a quando la mente è la padrona, tu rimarrai uno schiavo. Nel momento in
cui comprendi la realtà, la libertà accade naturalmente. Non lottare
con la mente. Se combatti, questa libertà spontanea non accadrà. Se
lotti, stai mettendo la mente sul tuo stesso piano. Tu combatti con
qualcuno solo se lo consideri uguale a te. Prima era un amico, ora è un
nemico. Il padrone non è allo stesso livello, il padrone è sempre più in
alto, in cielo, mentre il servo è giù, sulla terra. Quando sei il
padrone, acquisti una libertà che è naturale, unica.
Tu
sei l’osservatore! La rabbia viene e va, ma il testimone rimane.
Ricordare quel testimone ti rende sempre più integrato, perché esso è
l’unico centro eterno, che non scompare mai. Solo sulla roccia eterna
dell’osservazione si può costruire una vita autentica.http://fabriziobartolini.blogspot.it/2012/02/tu-non-sei-i-tuoi-pensieri-non.html
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