«Ma permetti: se tu non possiedi nulla
cosa vuoi dare?».
«Ognuno dà di quel che ha. Il
guerriero dà la forza, il mercante la merce, il saggio la saggezza,
il contadino riso, il pescatore pesci».
«Benissimo. E che cos'è dunque che tu
hai da dare? Che cosa hai appreso, che sai fare?».
«Io so pensare. So aspettare. So
digiunare».
«E questo è tutto?»
«Credo che sia tutto».
«E a che serve? Per esempio il
digiunare: a che serve?».
«È un'ottima cosa, signore. Quando un
uomo non ha niente da mangiare, digiunare è la più bella cosa che
possa fare. Se, per esempio, Siddharta non avesse imparato a
digiunare, oggi stesso dovrebbe assumere qualche impiego, da te o
in qualunque altro posto, perché la fame ve lo costringerebbe. Ma
invece Siddharta può aspettare tranquillo, non conosce impazienza,
non conosce miseria,può lasciarsi a lungo assediare dalla fame e
ridersene. A questo, signore, serve il digiuno».
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