"Un miracolo che ognuno deve salutare con commozione". Così Eugenio
Montale accoglieva nel 1967 il romanzo postumo che consacrava di colpo
Bulgakov, fino ad allora sconosciuto, tra i grandi scrittori russi del
Novecento, e forniva un quadro indimenticabile della Russia di Stalin.
Nella Mosca degli anni '30 arriva Satana in persona e sotto le spoglie
di un esperto di magia nera, accende una girandola di eventi
tragicomici.
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