domenica 22 ottobre 2017

Il Raggio di Creazione e l'Uomo - Gurdjieff

L’Intelligenza del Sole vuole qualcosa per sè nel creare l’Uomo sulla Terra, qualcosa che non ha nulla a che vedere con le necessità del Grande Raggio. Che cosa vuole? Vuole che l’Uomo salga dal livello della Terra al livello del Sole. Per questa ragione crea l’Uomo come qualcosa d’incompleto, non finito. In che senso incompleto?

Intanto è una parte della Vita Organica che serve agli scopi del Raggio di Creazione, è completo e non si esige da lui niente altro di quello che la vita gli porta. È capace di vivere sulla Terra così com’é. Allora di lui si dice (nel Lavoro) che serve alla Natura. Ma in relazione alla sua vera origine dall’Ottava del Sole, l’Uomo ha in sè un altro destino. Per quanto riguarda questo destino l’Uomo è incompleto, non finito, perché l’Intelligenza del Sole lo ha creato per un’altra ragione ed ha posto in lui, oltre ciò che è necessario per servire la Natura, altri poteri e possibilità. Cioè, l’Uomo ha in sè molto più di ciò che è necessario per gli scopi di servire la Natura. Nel parlare della Natura ciò che qui si intende è tutta la Vita sulla Terra – tutto ciò che vediamo intorno a noi sulla Terra, la vita della piante, degli animali, degli alberi, dei pesci, ed anche la vita dell’umanità, con tutte le sue lotte, tutti i suoi crimini, dolori, nascite e morti che, tutte insieme, compone questa macchina di movimento perpetuo chiamata Vita Organica creata dal Sole per trasmettere influenze dalla parte superiore alla parte inferiore del Raggio di Creazione.

Per ciò che riguarda il secondo obiettivo del Sole, l’Uomo è creato incompleto sulla Terra allo scopo che si possa sviluppare fino ad un livello che possa essere significativo per il Sole. È in questo senso che nel Lavoro si afferma che l’Uomo è un organismo che si sviluppa da se stesso. L’Uomo è così un esperimento del Sole, collocato sulla Terra. Può rimanere addormentato e servire la Vita Organica; o può svegliarsi e servire il Sole. Se fosse stato creato con lo stesso essere ed intelligenza del Sole non sarebbe sulla Terra. L’Uomo ha pertanto due spiegazioni. È creato per servire la Natura – cioè, per essere parte della Vita Organica – e in questo senso non è nell’interesse della Natura che l’Uomo si sviluppi e smetta di servirla. Ma l’Uomo è creato anche per svilupparsi da se stesso, fino ad arrivare al livello del Sole

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Ma l’Uomo ha altre possibilità – possibilità speciali – che sono dovute alla piccola ottava proveniente dal Sole dal quale è creato, perché l’Uomo è creato in modo particolare. In questa piccola ottava può elevarsi o cadere. Può arrivare al livello del Sole o cadere al livello della Luna.
L’Uomo pienamente sviluppato – cioè, l’Uomo n. 7 – ha raggiunto l’Intelligenza del Sole. Ha raggiunto il suo completo sviluppo e si trova solo sotto 12 leggi, e in questo modo c’è in lui più libertà. Perché la libertà totale si ottiene elevandosi nella scala verticale e passando così sotto meno leggi. Allo stesso tempo l’Uomo n. 7 ha ottenuto l’immortalità nella scala della vita del Sole.

 (…) Per l’Uomo esiste una certa possibilità di scegliere le influenze – in altre parole, di passare da un’influenza all’altra. Per esempio, se un uomo comincia a lottare contro le proprie emozioni negative, comincerà ad uscire dalle influenze della Luna. Se un uomo si ricorda di se stesso, comincia a passare prima sotto le influenze planetarie e giunge eventualmente sotto le influenze del Sole. Ma è necessario che impari a fare una scelta interiore e per farla deve sapere molto su di sè e i differenti Io in lui e sulle parti dei centri. L’influenza del Sole porta ai Centri Superiori. Ma quando un uomo vive nelle parti meccaniche dei centri è sotto influenze più basse. È necessario comprendere una cosa: è impossibile liberarsi da un’influenza senza sottomettersi ad un’altra.

 Tutto il Lavoro su di sè consiste nello scorgere l’influenza sotto la quale si desidera sottomettersi, e in realtà cadere sotto questa influenza. E qui, in seguito ad una lunga e prolungata osservazione, è necessario che l’uomo sappia realmente cosa desidera a questo proposito.

 Nel nostro Sistema Solare ci sono sostanze che vengono emanate dal Sole e dai pianeti, allo stesso modo di quelle emanate dalla Terra, che entrano in contatto in certi punti del Sistema Solare. E questi punti possono riflettersi in immagini materializzate, che sono le immagini invertite dell’Altissimo – l’Assoluto. Posso dirle che esiste sempre un’immagine materializzata nella nostra atmosfera. Se le persone si concentrassero abbastanza per entrare in contatto con questa immagine, potrebbero riceverne l’essenza. Potrebbero stabilire una linea telepatica, come un telefono. (…) Se sette persone riuscissero concentrarsi abbastanza da mettersi in contatto con questa immagine, attraverso di essa potrebbero comunicare tra loro a qualunque distanza, perché sarebbero diventate una cosa sola. Potrebbero aiutarsi a vicenda.
 La macchina chiamata Vita Organica sulla Terra non trasmette solo forze discendenti del Raggio di Creazione, ma crea anche dentro di sè certe forze che passano alla crescente Luna e l’aiutano a svilupparsi. La Luna si alimenta della Vita Organica, oltre alla ricezione di forze che passano per il Raggio. Per esempio, tutta la sofferenza inutile sulla Terra è alimento per la Luna, così come e emozioni negative.


Il dolore è alimento per la Luna e per questa ragione si dice a volte che la Vita Organica è una fabbrica del dolore. Il dolore e la morte alimentano la Luna ed essa ne richiede una certa quantità. Per questa ragione quelli che avevano compreso iniziarono i sacrifici nelle epoche passate. Potremo considerare la Vita Organica solo dal punto di vista di una macchina messa in un punto particolare del Raggio per una particolare ragione, per servire il Raggio, ed è necessario capire che l’Uomo non ha nessuna importanza per il Raggio stesso ma è solo una parte della Vita Organica.

Ma rispetto al Sole che lo ha creato, l’Uomo ha un grande significato se si impegna a adempierlo. C’è qui una porta aperta per lui – che non lo porta al gigantesco Raggio, ma in una scala separata che parte da esso. Questo è uno dei significati della parabola del Figliol Prodigo: l’Uomo può ritornare in seno al Padre.

 L’Uomo non fu creato solo ai fini del Raggio, ma fu creato anche per gli scopi del Sole – come un esperimento nell’evoluzione di sè. Se questa auto-evoluzione dell’Uomo non si compie in un sufficiente numero di uomini, il Sole non riceverà ciò che desidera e non sarà soddisfatto. Rimettiamoci ad una delle molte parabole che troviamo nei Vangeli che si riferiscono a questa cosa:

 Un uomo aveva un fico piantato nella sua vigna. Andò a cercarvi il frutto ma non ne trovò. “Taglialo! Perché deve occupare il terreno inutilmente?”. Il vignaiolo gli rispose: “Signore, lascialo ancora quest’anno, per darmi il tempo di scavare tutt’intorno e mettergli del concime. Se farà frutti, bene; se no poi lo taglieremo. (Luca: XIII, VI – IX)

 Non bisogna capire letteralmente questa parabola. La si può capire psicologicamente e vedere che l’Uomo ha certe possibilità che possono giungere a dare frutto ma che, se non ne darà, sarà abbattuto.


Lo studio dei 48 ordini di leggi ai quali l’uomo è sottomesso non può essere astratto come lo studio dell’astronomia; non vi è che un modo di studiarli: osservarli in se stessi e riuscire a liberarsene. All’inizio un uomo deve semplicemente comprendere che è schiavo, senza necessità, di mille piccole leggi fastidiose che altri uomini hanno creato per lui o che si è creato da solo. Ma, non appena cercherà di liberarsene, si accorgerà di non potere.

Lunghi e persistenti sforzi in questa direzione lo convinceranno della propria schiavitù. Le leggi alle quali l’uomo è soggetto non possono essere studiate che lottando contro di esse e sforzandosi di liberarsene. Ma occorre una grande conoscenza per liberarsi di una legge, senza crearsene un’altra in sostituzione.


 https://associazioneperankh.com/2017/08/14/il-raggio-di-creazione-la-quarta-via-cap-23/


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