lunedì 30 ottobre 2017

Io so' che Dio esiste - Jung

«Tutto ciò che ho appreso nella vita mi ha portato passo per passo alla convinzione incrollabile dell’esistenza di Dio. Io credo soltanto in ciò che so per esperienza. Questo mette fuori campo la fede. Dunque io non credo all’esistenza di Dio per fede: io ‘so’ che Dio esiste
(da Jung parla – Interviste e incontri edito da Adelphi )


 «Jung (…) definisce anche la sua posizione rispetto alle religioni. (la parola che userà in questo contesto sarà – in latino – “religere”).
Questa parola è latina, perché si tratta di segnare chiaramente la distanza nei confronti del lessico, e quindi della posizione, dei Padri della Chiesa, che invece parlano di “religare”. Il loro “religare” significa infatti esplicitamente che essi cercano e tendono a “ri-legarsi”, a “legarsi di nuovo”, a “riallacciarsi” – ma a che cosa? a chi? – Per loro, ovviamente, a Dio prima di tutto, il Dio della loro fede e delle loro credenze.
Jung invece attinge il suo religere, o relegere, da una fonte del tutto diversa, poiché lo trova espressamente in Cicerone, in cui significa “osservare, considerare, riconsiderare riflettere” (re-legere), ossia dedicare tutte le proprie cure e al tempo stesso un’attenzione aperta e interrogativa a un avvenimento che sopraggiunge, a un’azione intrapresa o alla condotta della vita.
L’etimologia è molto diversa, anche il contesto lo è, e la prospettiva ancor di più. Con questo relegere di Cicerone che Jung predilige, al quale tiene fortemente, ci si ritrova in un modo di procedere del tutto empirico (…)»
(IL MUSERO IMMAGINARIO DI C.G.Jung – di Christian Gaillard, Edizioni Moretti e Vitali, p.15)


 http://www.jungitalia.it/2013/12/01/jung-e-il-suo-rapporto-con-la-religione/


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