Narra la "leggenda" che il mitico continente di Atlantide fu conteso da due confraternite: la Confraternita dei maghi bianchi e quella dei maghi neri. Gli abitanti di Atlantide per secoli vissero saggiamente tenendo a freno le pulsioni basse rappresentate dalla Fratellanza nera. Ad un certo punto, però, essa prese il sopravvento: gli atlantidei, fiaccati dall'ozio, dai piacere, dalle ricchezze e dall'egoismo, permisero ai Maghi neri di operare incantesimi di magia nera sempre più distruttivi. L'abuso della magia nera portò gli atlantidei ad essere schiavi della Confraternita dei maghi neri e ad allontanarsi dalle leggi divina, la cui obbedienza aveva reso Atlantide quasi un Paradiso in terra. Ad un certo punto la situazione sfuggì di mano. I maghi neri, utilizzando un tipo di energia cosmica sconosciuta causarono lo sprofondamento del continente negli abissi oceanici, portando con sé tutte le meraviglie e il sapere di cui il continente si era nutrito. Finì così la paradisiaca civiltà atlantidea.
Solo un mito? Può darsi. Un mito, tuttavia, che reca una lezione valida anche per l'oggi: mai permettere ai maghi neri di governare il mondo. Essi lo faranno precipitare nell'abisso, come successe ad Atlantide, come può succedere anche all'attuale civiltà umana.
Thomas Cole, "Il corso di un impero"
https://federicafrancesconi.blogspot.it/2017/08/una-lettura-non-convensionale-della.html
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