« Infatti
gli uomini hanno cominciato a filosofare, ora come in origine, a causa
della meraviglia: mentre da principio restavano meravigliati di fronte
alle difficoltà più semplici, in seguito, progredendo a poco a poco,
giunsero a porsi problemi sempre maggiori: per esempio i problemi
riguardanti i fenomeni della luna e quelli del sole e degli astri, o i problemi riguardanti la generazione dell'intero universo. Ora, chi prova un senso di dubbio e di meraviglia [thaumazon] riconosce di non sapere; ed è per questo che anche colui che ama il mito
è, in certo qual modo, filosofo: il mito, infatti, è costituito da un
insieme di cose che destano meraviglia. Cosicché, se gli uomini hanno
filosofato per liberarsi dall'ignoranza, è evidente che ricercarono il
conoscere solo al fine di sapere e non per conseguire qualche utilità
pratica. » |
(Aristotele, Metafisica, I, 2, 982b, trad. Giovanni Reale.) |
sabato 21 ottobre 2017
Meraviglia - Aristotele
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