Alla fine si arriverà a questo.
Morirete, e tutto ciò che avrete realizzato e accumulato ordinariamente
in questa vita sarà perduto.
Se davvero riuscirete mai a giungere a
sapere e comprendere che presto dovete morire - e alla fine tutti
giaceremo distesi sullo stesso letto in attesa che l'angelo della morte
ci prenda - potete comprendere come tutti gli specchi sui quali avete
tentato di arrampicarvi - che siano materiali, emozionali o mentali -
non abbiano alcun valore.
Molti pazienti terminali comprendono
benissimo che la loro vita è stata proficua solo nei momenti in cui
respiravano nel sé essenziale - respiravano con Dio - amando ed essendo
amati. Non amando le persone ed essendo contraccambiate da loro, l'amore
davvero non ha niente a che fare con le persone.
Le persone sono incapaci di amare. Quello
che chiamano amore è realmente brama, un sentimento di calore,
sicurezza, lussuria, soddisfazione, autoriconoscimento, identità
specchiata - ma mai amore.
Soltanto il sé essenziale può amare, e l'amore non comporta mai un oggetto - non si riferisce mai a qualcosa di specifico.
Ciò che davvero conta nella vita sono
quei pochi momenti di coscienza tramite i quali ripaghiamo Dio per la
nostra esistenza, e questo è terribilmente chiaro a coloro che giacciono
distesi nel loro ultimo letto.
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