"Immaginiamo l'Assoluto come un cerchio, ed in esso una moltitudine di altri cerchi; questi saranno i mondi del secondo ordine. Prendiamo il primo di questi cerchi. L'Assoluto è designato con il numero 1, poiché nell'Assoluto le tre forze costituiscono un tutto. In quanto ai piccoli cerchi, li indicheremo con il numero 3, poiché in un mondo del secondo ordine, le tre forze sono già divise. In ciascuno di questi mondi del secondo ordine, le tre forze divise creano, incontrandosi, mondi nuovi di un terzo ordine. Consideriamo uno di questi mondi. I mondi del terzo ordine, creati dalle tre forze che agiscono semi-meccanicamente, non dipendono più dalla sola volontà dell'Assoluto, ma da tre leggi meccaniche. Questi mondi sono creati dalle tre forze. E, una volta creati, essi manifestano tre nuove forze del proprio ordine. Per conseguenza, le forze che agiscono nei mondi del terzo ordine saranno in numero di 6. Sul diagramma il cerchio del terzo ordine è indicato dal numero 6 (3 + 3). In questi mondi sono creati mondi di un ordine nuovo, il quarto ordine. Nei mondi del quarto ordine agiscono le tre forze del mondo del secondo ordine, le sei forze del mondo del terzo ordine e tre forze del loro ordine proprio, ossia 12 forze insieme. Prendiamo uno di questi mondi e indichiamolo con il numero 12 (3 + 6 + 3). Assoggettati ad un più gran numero di leggi, questi mondi sono ancora più lontani dall'Unica Volontà dell'Assoluto, e sono ancora più meccanici. I mondi creati all'interno di questi mondi saranno governati da 24 forze (3 + 6 + 12 + 3). A loro volta i mondi creati all'interno di questi nuovi mondi saranno governati da 48 forze, il numero quarantotto essendo costituito da: tre forze del mondo che è il più vicino all'Assoluto, sei forze di quello successivo, dodici del seguente, ventiquattro ancora del seguente, e tre del suo stesso ordine (3 + 6+12 + 24 + 3) ossia quarantotto in tutto. I mondi creati all'interno dei mondi quarantotto saranno governati da 96 forze (3 + 6+12 + 24 + 48+3). I mondi dell'ordine seguente, se mai ve ne fossero, sarebbero governati da 192 forze, e così di seguito.
"Se noi prendiamo uno dei numerosi mondi creati nell'Assoluto, vale a dire il mondo 3, esso rappresenterà la totalità dei mondi delle stelle analoghe alla nostra Via Lattea. Se prendiamo uno dei mondi creati all'interno di questo mondo 3, ossia il mondo 6, esso sarà quell'agglomerato di stelle che chiamiamo la Via Lattea. Il mondo 12 sarà uno dei soli che compongono la Via Lattea, il nostro Sole. Il mondo 24 sarà il mondo planetario, ossia tutti i pianeti del sistema solare. Il mondo 48 sarà la Terra. Il mondo 96 sarà la Luna. Se la Luna avesse un satellite, questo sarebbe il mondo 192 e così di seguito.
"La catena dei mondi, i cui anelli sono l'Assoluto, Tutti-i-mondi, Tutti-i-soli, il nostro Sole, Tutti-i-pianeti,, la Terra e la Luna, forma il 'raggio di creazione' nel quale noi ci troviamo. Il raggio di creazione è per noi il 'mondo' nel senso più ampio di questo termine. Ma il raggio di creazione, naturalmente, non è il mondo che per noi, poiché l'Assoluto origina una quantità indefinita di mondi differenti, ciascuno dei quali emette un nuovo raggio di creazione. Inoltre, ciascuno di questi mondi contiene a sua volta una quantità di mondi che rappresentano una nuova rifrazione del raggio, e, ancora, tra tutti questi mondi noi non ne scegliamo che uno: la nostra Via Lattea. La Via Lattea è formata da una quantità di soli, ma tra questi noi scegliamo l'unico sole, quello che è più vicino a noi, e dal quale noi immediatamente dipendiamo, il nostro sole, nel quale viviamo, ci muoviamo ed abbiamo il nostro essere. Ciascuno degli altri soli rappresenta un'altra rifrazione del raggio, ma noi non possiamo studiare questi raggi nello stesso modo del nostro, il raggio ove siamo situati. Inoltre, all'interno del sistema solare, il mondo planetario è più vicino a noi del sole stesso, e all'interno del mondo planetario il mondo più vicino a noi è la Terra, il pianeta sul quale viviamo. Non abbiamo bisogno di studiare gli altri pianeti nello stesso modo in cui studiamo la Terra; è sufficiente che noi li consideriamo tutti insieme, cioè in scala considerevolmente più piccola che per la Terra.
"Il numero delle forze in ogni mondo 1, 3, 6, 12, ecc, indica il numero delle leggi alle quali è soggetto il mondo considerato.
"Meno leggi vi sono in un dato mondo, più esso è vicino alla volontà dell'Assoluto; più vi sono leggi in un dato mondo, più è grande la sua meccanicità, più è lontano dalla volontà dell'Assoluto. Noi viviamo in un mondo soggetto a quarantotto ordini di leggi, cioè molto lontano dalla volontà dell'Assoluto, in un angolo molto distante e molto scuro dell'Universo.
"Così, il raggio di creazione ci aiuta a determinare e comprendere il nostro posto nel mondo. Ma, come vedete, non abbiamo ancora risposto alle questioni sulle influenze. Per poter comprendere la differenza tra le influenze dei diversi mondi, noi dovremo per prima cosa approfondire la Legge del Tre. Dopo di che dovremo studiare un'altra legge fondamentale: la Legge del Sette o Legge della Ottava".
"Consideriamo l'universo tridimensionale. Vediamolo come un mondo di materia e di forza nel senso più semplice e più elementare di queste parole. Delle dimensioni di ordine superiore, delle nuove teorie sulla materia, lo spazio e il tempo, e delle altre categorie di conoscenza del mondo, ignorate dalla scienza, diremo più tardi. Ora occorre rappresentarci l'universo nella forma schematica del raggio di creazione dall'Assoluto alla Luna.
"II 'raggio di creazione' appare a prima vista come uno schema molto elementare dell'universo, ma, studiandolo ulteriormente, diviene chiaro che, con questo semplice schema, è possibile coordinare e fare la sintesi di una moltitudine di concezioni in conflitto tra di loro. L'idea del raggio di creazione appartiene all'antica conoscenza e un gran numero degli ingenui sistemi geocentrici che ci sono noti, non erano in realtà che esposizioni imperfette del raggio di creazione o deformazioni di questa idea, dovuta ad una comprensione letterale.
"Occorre dire che l'idea del raggio di creazione e del suo crescere a partire dall'Assoluto, contraddice alcune teorie moderne, che d'altronde non sono realmente scientifiche. Prendiamo, per esempio, la sequenza: Sole, Terra, Luna. Secondo le solite concezioni, la luna è un corpo celeste, freddo e morto, che avrebbe una volta posseduto, come la terra, un fuoco interno e che, in tempi ancora più remoti, sarebbe stato una massa in fusione come il sole. La terra, secondo le stesse concezioni, fu in passato come il sole e anch'essa sta raffreddandosi gradualmente: presto o tardi diventerà una massa gelida come la luna. Si suppone di solito che il sole si raffredderà e diventerà a suo tempo qualcosa come la terra e più tardi ancora come la luna.
"Bisogna tener presente che una simile teoria non ha alcuna ragione di essere chiamata scientifica nel vero senso della parola; nella scienza, in astronomia, più esattamente in astrofisica, esistono molte teorie e ipotesi varie e contraddittorie sull'argomento, nessuna delle quali ha una base seria. Ma questa teoria è una delle più diffuse ed è diventata quella dell'uomo medio dei tempi moderni, per ciò che riguarda il mondo nel quale viviamo.
"Ripeto, l'idea del raggio di creazione e del suo crescere a partire dall'Assoluto, contraddice i modi di vedere dei nostri contemporanei.
"Secondo questa idea, la luna è un pianeta che non è ancora nato, che sta, per così dire, nascendo. Si scalda progressivamente e, a suo tempo (nel caso di uno sviluppo favorevole del raggio di creazione), diventerà come la terra e avrà il proprio satellite, una nuova luna. Un nuovo anello sarà aggiunto alla catena del raggio di creazione. Anche la terra, non sta diventando fredda, ma, al contrario, si riscalda e potrà a suo tempo diventare come il sole. Possiamo osservare uno sviluppo analogo, per esempio, nel sistema di Giove, che è un sole per i suoi satelliti.
"Per riassumere tutto quanto abbiamo detto sul raggio di creazione, dal mondo 1 fino al mondo 96, ricordiamo che le cifre con le quali i mondi sono designati, indicano il numero delle forze o ordini di leggi che governano i mondi in questione. Nell'Assoluto non vi è che una sola forza e una sola legge: l'unica e indipendente volontà dell'Assoluto. Nel mondo successivo vi sono tre forze e tre ordini di leggi. Nel successivo, sei ordini di leggi, nel successivo ancora dodici e così via. Nel nostro mondo, ossia la terra, siamo assoggettati a quarantotto ordini di leggi che governano tutta la nostra vita. Se vivessimo sulla luna, saremmo assoggettati a novantasei ordini di leggi, ossia la nostra vita e la nostra attività sarebbero ancora più meccaniche e non avremmo le possibilità che abbiamo ora di sfuggire alla meccanicità.
"Come ho già detto, la volontà dell'Assoluto si manifesta soltanto nel mondo direttamente creato da lui, all'interno di se stesso, cioè nel mondo 3: la volontà immediata dell'Assoluto non raggiunge il mondo 6 e non si manifesta in esso che sotto forma di leggi meccaniche. Più oltre, nei mondi 12, 24, 48, 96, la volontà dell'Assoluto ha sempre meno possibilità di manifestarsi. Questo significa che nel mondo 3 l'Assoluto crea, in un certo senso, un piano generale di tutto il resto dell'Universo che, ulteriormente, si sviluppa in modo meccanico. La volontà dell'Assoluto non può manifestarsi nei mondi successivi che in accordo con questo piano; la sua manifestazione prende allora la forma di leggi meccaniche. In altri termini, se l'Assoluto volesse manifestare la sua volontà, diciamo, nel nostro mondo, in opposizione alle leggi meccaniche alle quali quest'ultimo è assoggettato, dovrebbe distruggere tutti i mondi intermedi tra se stesso e il nostro mondo.
"L'idea di un miracolo, nel senso di una violazione di leggi da parte della volontà che le ha fatte, si oppone non soltanto al senso comune, ma alla stessa idea di volontà. Un miracolo non può essere che una manifestazione di certe leggi ignorate dagli uomini o raramente conosciute. Un miracolo è la manifestazione, in questo mondo, di leggi di un altro mondo.
"Sulla terra, siamo molto lontani dalla volontà dell'Assoluto: ne siamo separati da 48 ordini di leggi meccaniche. Se potessimo liberarci della metà di queste leggi, ci troveremmo soggetti soltanto a 24 ordini di leggi, cioè alle leggi del mondo planetario, e saremmo più vicini di uno scalino all'Assoluto e alla sua Volontà. Se potessimo poi liberarci di metà di queste leggi, saremmo soggetti alle leggi del sole (dodici leggi) e di conseguenza un gradino ancora più vicino all'Assoluto. E se potessimo, ancora una volta, liberarci di metà di queste leggi, saremmo allora assoggettati alle leggi del mondo delle stelle e separati soltanto di un gradino dalla volontà immediata dell'Assoluto.
"E per l'uomo, la possibilità di liberarsi gradualmente dalle leggi meccaniche esiste.
"Lo studio dei 48 ordini di leggi ai quali l'uomo è sottomesso non può essere astratto come lo studio dell'astronomia; non vi è che un modo di studiarli: osservarli in se stessi e riuscire a liberarsene. All'inizio un uomo deve semplicemente comprendere che è schiavo, senza necessità, di mille piccole leggi fastidiose che altri uomini hanno creato per lui o che si è creato da solo. Ma, non appena cercherà di liberarsene, si accorgerà di non potere. Lunghi e persistenti sforzi in questa direzione lo convinceranno della propria schiavitù. Le leggi alle quali l'uomo è soggetto non possono essere studiate che lottando contro di esse e sforzandosi di liberarsene. Ma occorre una grande conoscenza per liberarsi di una legge, senza crearsene un'altra in sostituzione.
"Gli ordini di leggi e le loro forze variano secondo il punto di vista dal quale consideriamo il raggio di creazione.
"Nel nostro sistema, il punto terminale del 'raggio di creazione', il germoglio, per così dire, del ramo, è la luna.
"La luna riceve dalla terra l'energia necessaria alla sua crescita, cioè al suo sviluppo e alla formazione di nuovi germogli; questa energia è creata sulla terra dall'azione congiunta del sole, di tutti gli altri pianeti del sistema solare e della terra stessa, ed è raccolta e conservata in un gigantesco accumulatore situato sulla sua superficie. Questo accumulatore è la vita organica sulla terra. La vita organica alimenta la luna. Tutto ciò che vive sulla superficie della terra, uomini, animali, piante, serve di nutrimento alla luna. La luna è un gigantesco essere vivente che si nutre di tutto ciò che respira, di tutto ciò che germoglia sulla terra. La luna non potrebbe esistere senza la vita organica sulla terra, così come la vita organica sulla terra non potrebbe esistere senza la luna. Nei suoi rapporti con la vita organica sulla terra, è una colossale elettrocalamita. Se l'azione della calamita si interrompesse, la vita organica ricadrebbe immediatamente nel nulla.
"Il processo della crescita e del graduale aumento di calore della luna è intimamente connesso con la vita e la morte sulla terra. Tutti gli esseri viventi liberano, nell'istante della loro morte, una certa quantità dell'energia che li ha animati; questa energia — o l'insieme delle 'anime' di tutti gli esseri viventi: piante, animali, uomini — viene attirata verso la luna come da una colossale elettrocalamita e le fornisce il calore e la vita da cui dipende la sua crescita, cioè lo sviluppo del raggio di creazione. Nell'economia dell'Universo nulla è mai perduto e quando una energia ha finito il suo lavoro su di un piano, passa su di un altro piano.
"Le anime che vanno alla luna e che possiedono forse una certa somma di coscienza e di memoria, si trovano sottomesse a 96 leggi, in condizioni di vita minerale, o, in altri termini, in condizioni tali che non vi è per esse alcuna possibilità di salvezza al di fuori di una evoluzione generale, in cicli di tempo incommensurabilmente lunghi. La luna si trova al 'punto estremo', al limite del mondo; essa è quella 'tenebra esteriore' della dottrina cristiana.
"L'influenza della luna su tutti gli esseri viventi si manifesta in tutto ciò che accade sulla terra. La luna è la forza principale, o meglio la forza motrice più vicina, più immediata, di tutto ciò che si produce nella vita organica sulla terra. Tutti i movimenti, tutte le azioni e manifestazioni degli uomini, degli animali e delle piante dipendono e sono comandati dalla luna. La sottile pellicola sensibile di vita organica che ricopre il globo terrestre è interamente dipendente dall'influenza di questa formidabile elettrocalamita che succhia la sua vitalità. L'uomo, come ogni altro essere vivente, non può, nelle condizioni ordinarie della vita, liberarsi della luna. Tutti i suoi movimenti e, di conseguenza, tutte le sue azioni, sono controllate dalla luna. Se egli uccide un uomo, è la luna che lo fa; se si sacrifica per gli altri, è ancora la luna. Tutte le cattive azioni, tutti i crimini, tutti i sacrifici, tutte le imprese eroiche, così come il modo di comportarsi nella vita di tutti i giorni, tutto questo è comandato dalla luna.
"La liberazione che viene con la crescita dei poteri e delle facoltà mentali è una liberazione dal giogo della luna. La parte meccanica della nostra vita dipende dalla luna, è soggetta alla luna. Ma se noi sviluppiamo in noi stessi la coscienza e la volontà e sottomettiamo ad esse la nostra vita meccanica e tutte le nostre manifestazioni meccaniche, sfuggiremo al potere della luna.
P.D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto - la testimonianza di otto anni di lavoro come discepolo di G. I. Gurdjieff, pp 91-98
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