sabato 3 dicembre 2016

La guerra, le influenze planetarie, la luna - Gurdjieff

   La conversazione era cominciata con la mia domanda:
   "Si può fermare la guerra?".
   E G. aveva risposto:
   "Sì, si può".
   Tuttavia credevo di esser certo, dai nostri precedenti colloqui, che egli avrebbe risposto: "No, non si può".
   "Ma tutta la questione è: 'In che modo?', egli riprese. Occorre un grande sapere per comprenderlo. Che cos'è la guerra? La guerra è un risultato di influenze planetarie. In qualche punto, lassù, due o tre pianeti si sono avvicinati troppo, ne risulta una tensione. Avete notato come vi irrigidite quando una persona vi sfiora su un marciapiede stretto? La stessa tensione si produce tra i pianeti. Per essi ciò non dura che uno o due secondi, forse. Ma qui, sulla terra, le persone si mettono a massacrarsi e continuano a massacrarsi per anni. Sembra loro, in tali periodi, di odiarsi a vicenda; o che sia loro dovere massacrarsi per qualche sublime ideale; oppure di dover difendere qualcosa o qualcuno e che ciò sia molto nobile, o qualche altra cosa del genere. Perché sono incapaci di rendersi conto fino a che punto non altro sono che semplici pedine sulla scacchiera. Si attribuiscono un'importanza; si credono liberi di andare e venire a loro piacimento; pensano di poter decidere di fare questo o quello. Ma in realtà tutti i loro movimenti, tutte le loro azioni sono il risultato di influenze planetarie. E la loro importanza singola è nulla. La parte principale spetta alla luna. Ma parleremo poi della luna. Bisogna soltanto capire che né l'Imperatore Guglielmo, né i generali, né i ministri, né i parlamenti significano o fanno qualcosa. Su grande scala, tutto ciò che avviene è regolato dall'esterno, sia da accidentali combinazioni di influenze, sia da leggi cosmiche generali".
[...]
   Fu pressapoco a quell'epoca che avemmo una conversazione sul sole, i pianeti e la luna. Sebbene mi avesse molto colpito, ho completamente dimenticato in che modo fu avviata. Ma ricordo che G., disegnato un piccolo diagramma, cercò di spiegarmi quella che egli chiamava la 'correlazione delle forze nei differenti mondi'. Ciò si riferiva alla conversazione precedente sulle influenze che agiscono sull'umanità. L'idea era, grosso modo, questa: l'umanità, o più esattamente la vita organica sulla terra è sottoposta a influenze simultanee provenienti da fonti varie e da mondi diversi: influenze dei pianeti, influenze della luna, influenze del sole, influenze delle stelle. Esse agiscono tutte contemporaneamente, ma con la preminenza dell'una o dell'altra a seconda dei momenti. E per l'uomo esiste una certa possibilità di fare una scelta di influenze; vale a dire, di passare da una influenza ad un'altra.
   "Spiegare in che modo, richiederebbe dimostrazioni troppo lunghe, disse G.; ne parleremo un'altra volta. Per il momento, vorrei che comprendeste questo: è impossibile liberarsi da un'influenza senza assoggettarsi ad un'altra. Tutta la difficoltà, tutto il lavoro su di sé, consiste nello scegliere l'influenza alla quale ci si vuole sottomettere ed a mettersi effettivamente sotto quest'influenza. E per questo è necessario saper prevedere qual è l'influenza più vantaggiosa".
   Quello che mi aveva interessato in questa conversazione, è che G. aveva parlato dei pianeti e della luna come di esseri viventi, con un'età definita, un periodo di vita pure definito e possibilità di sviluppo e di passaggio su altri piani dell'essere. Dalle sue parole risultava che la luna non era un 'pianeta morto' come lo si ammette generalmente, ma al contrario un 'pianeta allo stato nascente', un pianeta al suo primissimo stadio di sviluppo, che non aveva ancora raggiunto il 'grado di intelligenza che possiede la terra', per usare le sue parole.
   "La luna cresce e si sviluppa, disse G., e un giorno forse arriverà allo stesso livello di sviluppo della terra. Allora, accanto a essa, apparirà una nuova luna e la terra diventerà il sole per tutte e due. Vi fu un tempo in cui il sole era come la terra oggi e la terra come la luna attuale. In tempi ancora più remoti, il sole era una luna".
[...]
   "Che relazione c'è tra l'intelligenza della terra e quella del sole?", domandai.
   "L'intelligenza del sole è divina, rispose G. Tuttavia la terra può pervenire alla stessa elevazione; ma naturalmente non vi è nulla di certo e la terra può morire prima di essere giunta a qualcosa".
   "Da che cosa può dipendere ciò?".
   La risposta di G. fu molto vaga.
   "Vi è un periodo definito, egli disse, nel quale certe cose possono essere compiute. Se al termine del tempo prescritto, quello che dovrebbe essere fatto non lo è stato, allora la terra può perire senza essere arrivata al grado che avrebbe potuto raggiungere".
   "Questo periodo è conosciuto?".
   "È conosciuto, disse G., ma non ci sarebbe nessun vantaggio se la gente lo sapesse. Sarebbe persino peggio. Alcuni lo crederebbero, altri non lo crederebbero, altri ancora chiederebbero le prove. Poi comincerebbero a prendersi a pugni. Finisce sempre così con la gente".


P.D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto - la testimonianza di otto anni di lavoro come discepolo di G. I. Gurdjieff, pp 30-32



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