martedì 27 dicembre 2016

L’intero universo è dentro di me - Osho

Swami Ramateertha era solito dire: “Il sole si muove in me, le stelle si muovono in me, la luna sorge in me. L’intero universo è dentro di me”. Quando lo disse per la prima volta, i suoi discepoli pensarono che fosse impazzito. Come possono esserci delle stelle in Ramateertha? Lui stava parlando del terzo occhio, dello spazio interiore.
Quando lo spazio interiore s’illumina per la prima volta, si ha questa sensazione. Quando vedi che ogni cosa è dentro di te, diventi l’universo. Il terzo occhio non fa parte del tuo corpo fisico. Lo spazio tra i nostri due occhi non è uno spazio delimitato nel tuo corpo. E’ lo spazio infinito che è penetrato in te. Una volta che questo spazio è conosciuto, non sarai mai più la stessa persona. Non appena conoscerai questo spazio interiore, hai conosciuto l’immortalità. Allora non c’è più alcuna morte. Allorché conosci questo spazio, per la prima volta la tua vita sarà autentica, intensa, per la prima volta sarà veramente viva. A quel punto non avrai più bisogno di alcuna sicurezza, non potrai più avere paura, non potrai più essere ucciso, nulla ti potrà più essere sottratto, perché ora l’intero universo ti appartiene: tu sei l’universo. Coloro che hanno conosciuto questo spazio interiore hanno gridato in estasi: “Aham brahmasmi: io sono l’universo, io sono l’esistenza”. 

Il mistico sufi Mansur fu assassinato solo a causa di questa esperienza del terzo occhio. Quando per la prima volta divenne consapevole di questo spazio interiore cominciò a gridare: “Io sono Dio”. In India sarebbe stato adorato, perché l’India ha avuto moltissime persone che sono giunte a conoscere questo spazio interiore del terzo occhio. Ma in un paese musulmano era difficile. E l’affermazione di Mansur: “Io sono Dio – Ana’l haq” – venne considerata come qualcosa di antireligioso, perché l’Islam non riesce a concepire che l’uomo e Dio possano diventare una cosa sola. L’uomo è l’uomo – il creato – e Dio è il creatore, perciò come può il creato diventare il creatore? Quindi quest’affermazione di Mansur, “io sono Dio”, non poté essere capita. Così fu assassinato. Ma mentre veniva, ucciso, rideva. Dunque qualcuno gli chiese: “Perché stai ridendo, Mansur?”. Si narra che Mansur abbia risposto: “Rido perché non mi state uccidendo, e non potete uccidermi. Siete ingannati da questo corpo, ma io non sono questo corpo. Io sono il creatore di questo universo, ed è stato il mio dito a mettere in moto quest’intero universo all’inizio”. In India sarebbe stato capito facilmente. Il linguaggio era noto da secoli e secoli. Abbiamo saputo che viene un momento in cui si conosce lo spazio interiore. Allora si diventa semplicemente pazzi. E questa realizzazione è così certa che, anche se uccidi un Mansur, lui non cambierà la sua affermazione perché, in realtà, per quanto lo riguarda, tu non puoi ucciderlo. Ora è diventato il Tutto. Non c’è più alcuna possibilità di distruggerlo. Dopo Mansur i sufi impararono che è meglio tacere, perciò nella tradizione sufi dopo Mansur è stato sempre insegnato ai discepoli: “Quando arrivate al terzo occhio state zitti e non dite nulla. Quando accade, statevene tranquilli. Non dite nulla o continuate a dire formalmente le cose nelle quali la gente crede”. Ecco perché ora l’Islam ha due tradizioni: una, quella ordinaria, l’esteriore, l’essoterica; un’altra, il vero Islam, è il sufismo, quella esoterica. Ma i sufi tacciano perché dai tempi di Mansur hanno imparato che parlare nel linguaggio che affiora quando si apre il terzo occhio significa mettersi inutilmente in pericolo, inoltre non è utile a nessuno. 


Osho, Il libro dei segreti

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